(ANSA) - COSENZA, 15 OTT - La presidente della Regione Calabria Jole Santelli, 52 anni, è morta la notte scorsa nella sua abitazione, a Cosenza. La notizia è stata confermata dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto da persone a lei vicine. Secondo quanto si è appreso avrebbe avuto un malore. La presidente da anni era malata di cancro. Ieri aveva avuto incontri politici a Cosenza. Prima donna presidente della Regione Calabria, la Santelli era stata proclamata il 15 febbraio 2020. (ANSA)

Nel pomeriggio di venerdì scorso, i carabinieri della Stazione di Grimaldi hanno tratto in arresto J.Y.,21enne del Gambia, pregiudicato per reati sugli stupefacenti, ritenuto responsabile di evasione dagli arresti domiciliari. L’uomoera già infatti sottoposto ad una misura cautelare personale nel Comune di Altilia a seguito di un’ordinanza emessa dal Tribunale di Cosenza. Nelle prime ore della mattina il 21enne aveva avvertito la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Rogliano che si sarebbe recato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile Annunziata di Cosenza per un improvviso malore. Poiché nelle scorse settimane l’uomo era già stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per alcune violazioni della misura cautelare cui era sottoposto ed al fine di verificare l’autenticità di tale ultimoavviso, i militari della Stazione di Grimaldi si sono recati, un paio d’ore dopo l’avvertimento telefonico pervenuto alla Centrale Operativa, proprio presso il suddetto Pronto Soccorso per verificare se egli vi si fosse effettivamente presentato e per quali ragioni. Il loro sospetto è divenuto certezza quando hanno appurato come l’uomo non si fosse mai presentato in Ospedale, avendo il 21enne utilizzato detto stratagemma per poter uscire di casa e recarsi in cittàcercando così di sfuggire ad ogni forma di controllo.I Carabinieri della Stazione di Grimaldi si ponevano allora subito sulle sue tracce e, dopo alcune ore di ricerche, lo rintracciavano all’altezza del Comune di Grimaldi, lungo la strada Provinciale proveniente dallo svincolo autostradale di Rogliano, a bordo di unautobus di linea avente tratta Cosenza - Altilia. L’uomo, sottoposto a controllo, provava nuovamente a giustificare il proprio allontanamento con un’esigenza medica ma, immediatamente smentito dalle risultanze degli accertamenti già eseguiti, veniva immediatamente dichiarato in stato di arresto. Ricondotto presso il suo domicilio agli arresti domiciliari,a seguito dell’udienza direttissima svolta nella giornata seguente il Giudice convalidava l’arresto nei confronti di J.Y.e lo sottoponeva nuovamente al medesimo regime cautelare.

Comando carabinieri Rogliano

GRIMALDI - Tutti coloro i quali vedono la macchia sul muro non hanno dubbi e vi associano il volto di un uomo. Ad essere pignoli ci è stato segnalato di due persone, sulle tante che si sono recate sul posto, che senza quasi guardarci hanno inveito contro “queste stupidaggini”; una di queste avrebbe anche detto “non hanno niente da fare che inventarsi diavolerie”. Tutte le opinioni vanno rispettate, meno le intolleranze e le derisioni.
Per dovere di cronaca da quando l’episodio è stato portato all’attenzione, non ci siamo tirati indietro e come S. Tommaso siamo andati a verificare di persona. Così ci siamo fatti un’idea come hanno fatto in tantissimi, provenendo anche da fuori paese. C’è chi afferma di aver notato quella macchia anni fa, e chi come la signora che abita nei pressi e che sabato ventinove agosto ha richiamato l’attenzione di quanti stavano visitando la mostra fotografica, non ha dubbi e dichiara che prima non c’era. A supporto della sua tesi un’altra vicina che per recarsi nella propria abitazione passa ogni giorno da lì.
A distanza di quasi due settimane dalla segnalazione, ci sono ancora persone che fanno capolino nella traversa di corso Umberto, e si soffermano alzando lo sguardo sulla parete della casa dove campeggia il cartello vendesi. E’ singolare, però, come ognuno dia la propria interpretazione sulla somiglianza che il viso abbia con personaggi di un tempo. Sono stati fatti i nomi tra gli altri di Dante Alighieri, Michelangelo, Alessandro Manzoni; e non poteva mancare l’associazione al volto di Cristo. Nel merito il parroco don Tiberio, che ha avuto modo di vedere il “volto” sul muro, ha dichiarato che effettivamente c’è una certa somiglianza con un viso, ma ha consigliato di fare attenzione nell’accostare ciò che si vede alla figura di Gesù.
L’ipotesi più accreditata, è che quanto si vede, possa essere stato determinato dall’umidità, e per una simpatica coincidenza le macchie formatosi danno l’impressione che la forma assuma quella di un volto.
Piero Carbone, giornalista pubblicista 

ROGLIANO - Profondo dolore, sgomento, incredulità: questi gli stati d’animo nella cittadina dopo la la notizia della scomparsa prematura di Salvatore Bernaudo, 46 anni, commerciante. L'uomo si è spento nella notte, dopo aver accusato un malore.
Tutta la comunità si stringe in un «abbraccio fortissimo alla moglie e ai tre figli piccoli», unendosi al coro di chi dice «era troppo presto, Salvatore!».
Composto il dolore del cognato Francesco Burrascano, che su facebook ha scritto: «Alla giovane età di 46 anni ci ha lasciati il caro Salvatore Bernaudo. Non ci sono parole per rappresentare il nostro dolore. Lo ricorderemo sempre per il suo sorriso e la sua bontà. Il Signore lo avrà accolto certamente tra le sue braccia e lui senz'altro pregherà per la sua famiglia e la proteggerà da lassù. Fai buon viaggio caro cognato».
Salvatore Bernaudo era conosciutissimo a Rogliano. Persona buona, cordiale, disponibile con tutti, gestiva un negozio di edilizia su via Bendicenti.
Con lui se ne va un amico, un pezzo di noi, della nostra vita e della nostra storia, del nostro passato e del nostro presente, ma abbiamo la sicurezza che i suoi occhi ci seguiranno da lassù e non ci abbandoneranno mai, se noi sapremo proseguire il cammino anche per lui.
Fiore Sansalone, direttore responsabile

GRIMALDI - Sono giorni infuocati nel basso Savuto per una serie di incendi che non stanno dando tregua. E’ da lunedì 10 che si è avuta una impennata sui roghi, e nel momento in cui una squadra partiva per intervenire sul posto indicato dal Cop (Centro operativo provinciale), ecco arrivare una nuova segnalazione su un altro incendio in zona. Nei pressi dello svincolo autostradale di Altilia-Grimaldi le fiamme hanno lambito una delle carreggiate in direzione sud: intenso il lavoro per procedere allo spegnimento con impegnati Prociv, Calabria Verde, Anas, polizia stradale e carabinieri.
Proprio lo scorso anno più o meno nello stesso punto si era verificato un incendio che si era propagato nella zona interna.
Il rogo che ha destato maggiore preoccupazione, si è sprigionato martedì 25 alle 13 in località Merisacchio di Grimaldi, dove sono andati bruciati circa nove ettari di macchia mediterranea alta e piante di quercia. Sul posto i vigili del fuoco di Cosenza, i carabinieri della Stazione di Rogliano, il Dos dei Vigili del fuoco (direttore operazione spegnimento) che ha richiesto l’intervento di un canadair e di un elicottero, e la squadra Prociv di San Giovanni in Fiore che ha affiancato i volontari di Grimaldi. Proprio alla squadra grimaldese, composta da Antonio Guercio, Federico Vescio, Giuseppe Sicoli, Rino Grandinetti, Marco Repole, Fabrizio Mancuso, Vincenzo Spadaro, Roberto Pagnotta, Mariano Marotta e Paolo Fuoco, va un plauso per il grande lavoro di questi giorni volto a fronteggiare l’emergenza incendi.
Piero Carbone, giornalista pubblicista 

 

Nel corso della mattinata, i Militari della Stazione Carabinieri di Aprigliano (CS) hanno proceduto a deferire in stato di libertà D.R.P., 34enne, già noto alle Forze dell’Ordine per reati in materia di sostanze stupefacenti, dopo che questi, nella notte compresa tra il 14 e il 15 agosto, aveva danneggiato 5 autovetture parcheggiate in una strada comunale del centro presilano.
I Militari erano venuti a conoscenza del fatto proprio la mattina di ferragosto, allorquando un uomo si era presentato in Caserma per sporgere denuncia contro ignoti: uscendo di casa, aveva rinvenuto la propria autovettura con il vetro lunotto posteriore in frantumi.
I Carabinieri si sono pertanto immediatamente portati sul luogo ove hanno constatato che erano ben 5 le autovetture danneggiate: tutte presentavano uno o più vetri vistosamente rotti con colpi dall’esterno.
Nel corso del sopralluogo però, ai Militari non sono sfuggite alcune macchie di sangue su diversi frammenti di vetro; con l’ausilio di Militari specializzati del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Rogliano, le tracce ematiche sono state adeguatamente repertate per essere poi confrontate con i campioni inseriti della banca dati del D.N.A..
Anche l’acquisizione di alcune riprese di sistemi di videosorveglianza acquisiti nelle aree limitrofe aveva consentito poi di restringere notevolmente il campo di ricerca dei Militari.
Ed è stato proprio così che D.R.P., sentitosi evidentemente ormai braccato dai Carabinieri, ha deciso di presentarsi autonomamente presso la Caserma di Via San Giacomo per costituirsi ed assumersi la piena responsabilità delle proprie azioni. In particolare il 34enne, che presenta una vistosa ferita ad un braccio, ha riferito ai Militari di aver mandato in frantumi i vetri di quelle autovetture non perché mosso da risentimento personale verso i rispettivi proprietari, bensì di averle scelte in maniera del tutto casuale, nonché di aver compiuto il danneggiamento sotto gli effetti di sostanze stupefacenti, cocaina in particolare.
Sottopostosi volontariamente ad un campionamento biologico, dovrà evidentemente rispondere del reato di Danneggiamento aggravato, nonché rifondere ai proprietari degli autoveicoli i danni causati dal proprio insano gesto.
Comunicato della Compagnia carabinieri di Rogliano

MALITO - «Stavo per impegnare la curva quando il cane è spuntato all’improvviso abbaiando e lanciandosi verso la moto. A quel punto ho perso l’equilibrio, e sono caduto a terra. Andavo piano, altrimenti sarei andato a sbattere contro il muro». È quanto ha dichiarato P. P. ancora scosso per l’incidente avvenuto domenica mattina sulla strada provinciale.
Sul posto, appena dato l’allarme da alcuni automobilisti di passaggio, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Rogliano e un’autoambulanza. Il giovane, condotto all’ospedale di Cosenza per accertamenti, è risultato avere escoriazioni su diverse parti del corpo e dolori intercostali: per lui assoluto riposo e utilizzo del collare.
Per la bestiola, purtroppo dopo una lenta agonia, è arrivata la morte, e a nulla sono valsi i primi soccorsi e l’arrivo di un veterinario dell’Asp.
Per la sepoltura ad occuparsene è stato il Comune di Malito.
Episodi simili sono oramai frequenti, se ne sono verificati negli ultimi due mesi anche a Belsito e a Grimaldi, dove alcuni automobilisti hanno fortunatamente evitato impatti non solo con cani randagi ma anche con cinghiali
Piero Carbone, giornalista pubblicista

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