BELSITO - Che le nostre pubblicazioni sul web relative all'impianto di compostaggio potessero portare a una discussione aspra e dura lo sapevamo, anzi ce lo aspettavamo. Ma pensavamo che la replica del Sindaco contenesse argomentazioni finalizzate a dimostrare l’eventuale infondatezza delle ragioni da noi addotte per contrastarne la realizzazione. In tal caso, pur rimanendo ognuno sulle proprie convinzioni, si sarebbe trattato di un confronto fra persone civili preoccupate del bene dei Cittadini e di scelte strettamente politiche legate a una diversa visione del territorio.
Invece no! La risposta che il Sindaco ha saputo dare è stata, come al solito, uno sproloquio pieno di argomenti da noi mai trattati. Non solo, si è arrivati al pettegolezzo più becero e meschino e ad accuse infamanti, che non onorano certo il ruolo di un Sindaco, che anziché dare risposte puntuali alle sacrosante critiche per scelte non condivise, ricorre artatamente e intenzionalmente a offese personali. Le rammentiamo, Sindaco, che l’età può causare delle amnesie, ma porta anche saggezza…
Che l’impianto di compostaggio possa portare “sia benefici all’ambiente che economici” è una falsità autentica, non avevamo mai sentito finora che la puzza purifica l’aria, c’è sempre da imparare nella vita.
Crediamo comunque che sarebbe opportuno che il Sindaco e la sua amministrazione pensassero alle loro di amnesie e sventatezze; ne citiamo solo alcune di quelle già pubblicate e altre che pubblicheremo.
1) PSA (Piano Strutturale Associato) di cui il nostro Comune è capofila, non si hanno notizie da 15 anni;
2) Alloggi popolari finiti e collaudati da 7 anni, incomprensibilmente ancoro non abitatii;
3) Rotatorie, date per fatte con vantati finanziamenti, altri 7 anni, mai realizzate;
4) Anfiteatro, un ammasso di cemento abbandonato a se stesso, altri 7 anni;
5) Strade comunali di Jassa, Ciciarello, Turricella Campo, da tempo, senza nessuna cura e manutenzione;
6) Pulizia delle strade del paese che, a detta di tutti, regna sovrana la sporcizia.
7) Vendita del bosco Manco di Ceraso, per il quale mentre alcuni cittadini con soldi propri avevano prodotto ricorso presso il Commissariato degli Usi Civici della Calabria, facendo rientrare il bene in possesso dei Belsitesi, invece l’Amministrazione comunale, impegnando una somma di circa 10 mila euro (SOLDI DI TUTTI NOI), ha prodotto resistenza alla Corte di Appello di Roma, per toglierlo ai cittadini stessi per la seconda volta, dimenticando, IMPERDONABILE AMNESIA, che il bene appartiene proprio ai cittadini di Belsito. Oltre al danno la beffa.
Quello che ci lascia perplessi è il coinvolgimento dei nuovi membri della giunta e del consiglio, che avallano, giustificano e difendono scelte scellerate del passato, sapendo (o forse no), che Corte dei Conti si potrebbe rivalere su di loro per danni erariali, cosi come è già accaduto a Cosenza, come pure l’Agenzia delle Entrate a causa del netto minor valore di vendita del bosco. Infine, ci potrebbe essere anche, una richiesta di risarcimento danni da parte dell’acquirente.
8) Sempre a proposito dell’alienazione del bosco, nel verbale di Consiglio comunale del 13 febbraio del 2015, il Sindaco verbalizza: “che si è trattato di vendita di TERRENO E NON DI LEGNAME”, per affermare queste cose bisogna essere davvero tra le nuvole, altro che …AMNESIE…. Il peggiore governatore è quello che non riesce a governare se stesso!!!!
9) Un finanziamento di 30 mila euro del 2006, per negligenza, incuria, noncuranza e menefreghismo, è STATO PERDUTO per non aver chiesto l’erogazione della somma.
E usando un eufemismo, le amnesie sono sempre più frequenti, difatti un assessore alla Comunità Montana, come il Sindaco di Belsito è stato, dimentica o non sa che il Presidente della Comunità Montana non ha poteri decisionali sui territori comunali, la cui gestione è completamente appannaggio dei Sindaci, per cui la scelta fatta in passato riguardante il Centro di Raccolta di Contrada Destre fu fatta da dodici Sindaci, su diciotto, tra cui l’attuale Sindaco di Belsito, che unitamente al collega di Paterno diedero disponibilità di realizzarlo nei loro territori comunali. Per ragioni di centralità i Sindaci scelsero Belsito e, vistosi escluso, il Sindaco di Paterno ritirò la sua adesione, mentre per altre ragioni anche i Comuni di Carpanzano e Lago comunicarono di non essere più interessati al Centro di Raccolta.
Per tutto quanto sopra detto, prima di scrivere degli altri con presunzione, saccenteria, arroganza e supponenza, sarebbe il caso di guardarsi allo specchio e chiedersi: “ma io chi sono”?



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