di  Fiore Sansalone 

 

Parte Seconda

Dopo la festività dell'Immacolata si stillano le botti e si assaggia il nuovo vino; si dà inizio alla raccolta delle olive per avere un po’ di olio buono durante ‘i jurni festivi, e si macina anche il grano "ppe fare 'u pane 'e Natale". «Il pane di rito, detto nataliziu, o massaru (Lago), si pone nella mensa quotidiana come ricordo di dono celeste, dal dì di Natale a quello dell'Epifania; nel quale ultimo il genitore lo benedice, lo spezza e lo distribuisce alla famigliuola per consumarlo. È fatto a semplice forma di corona, o torno a spicchi, con croce della pasta istesa, rilevatane sulla crosta; la quale certamente vi sostituisce le figure di uomini e di animali, usate dagli antichi nelle placentae sigillatae dei sacrifici» (Vincenzo Dorsa).

Il tempo passa felice e le giornate timidamente iniziano ad allungarsi: de Santa Lucia a Natale 'nu passu de cane, de Natale 'mpoi 'nu passu de voi.
In questo periodo le donne di casa preparano l'occorrente per i tradizionali dolci natalizi e per il pranzo della vigilia. I più giovani vanno nei boschi a raccogliere muschio, erba, rami secchi e quant'altro serve per preparare il presepe che viene allestito in chiesa. Sono giornate liete, momenti di gioia e sana armonia familiare.
Natale è la festa del focolare, dell'unione della famiglia, la festa della rinascita e della speranza. Davanti al fuoco 'u zianu racconta ai più piccoli vecchie leggende, antiche rumanze legate al periodo; si parla anche del più e del meno: dell'annata agricola passata e di quella futura, del bilancio familiare, di meteorologia; si recitano ‘nduminagli, si gioca, si ride, si scherza, si prega; si va avanti per ore e, di tanto in tanto, il crepitio del fuoco distoglie la mente da quei misteriosi ed affascinanti racconti. Intanto, 'u capufamiglia 'ntizza lu focu, mentre la vecchia nanna, con in mano fuso e conocchia, dispensa parole amorose per tutti e, con un pizzico di tristezza, racconta i bei tempi della sua giovinezza. I più giovani si danno da fare raccogliendo della legna ppe la focara del Santo Natale. In un angolo del focolare, 'u nannu, intento a fare 'u solitariu, medita tra sé e sé: chissà se il prossimo Natale sarò ancora tra i vivi! ed una lacrima gli solca il viso stanco e rugoso, facendo calare un lieve velo di malinconia. Ma alla malinconia subentrano subito momenti di gioia per l'imminente festività, infatti non si pensa che al Natale, e in ogni paesello, in ogni borgata, in ogni casolare, tutto è in movimento ed un'intera comunità si prepara al magico evento.

(Tratto dal libro: "Giorni di Natale")

 

 

FIORE SANSALONE
Author: FIORE SANSALONE
Biografia:
Fiore Sansalone vive e lavora a Rogliano, in provincia di Cosenza. Editore e giornalista pubblicista, è iscritto all'albo della Calabria dal 2003. Ha studiato Scienze economiche presso l'Unical di Cosenza e Scienze politiche all'università "Aldo Moro" degli studi di Bari. Ha collaborato con il quotidiano "La Provincia cosentina". Dal 1998 dirige il periodico del territorio a sud di Cosenza, "La Voce del Savuto"; per alcuni anni ha diretto il mensile "Grimaldi 2000", edito dall'amministrazione comunale. Ed ancora, è stato editore e direttore responsabile de "La Voce del Savuto in Canada". È ideatore del "Premio Sabatum", un'importante rassegna che rende testimonianza ai protagonisti attivi delle arti, della cultura, delle scienze, dello spettacolo e del giornalismo che, negli anni, con passione e professione, hanno dato lustro alla terra del Savuto. Organizzatore di eventi, da un trentennio promuove concorsi letterari, mostre e rassegne culturali e musicali. Per 18 anni è stato direttore artistico del concorso regionale della canzone "Città di Rogliano". Studioso di tradizioni, da 22 anni pubblica "Il calendario del Savuto", ed è coautore in numerosi volumi sulla ricerca popolare. Nel 1980 ha pubblicato, insieme all'insegnante Brunella Aiello, "Trilogia della vita - Quannu sona la campana - Nascita, matrimonio e morte nella cultura contadina". È presidente dell'associazione culturale "Atlantide - Centro studi nazionale per le arti e la letteratura", con sede a Rogliano (Cosenza) e Pegli (Genova). Suona la chitarra e ama la pittura, la fotografia e la poesia.