Nella tradizione popolare contadina il giorno del fidanzamento ufficiale coincideva con il giorno del singo. La solenne cerimonia era fissata dai genitori dei futuri coniugi e si svolgeva alla presenza di congiunti ed amici, al cospetto dei quali il padre del giovane sposo prima, e quello della giovane sposa dopo, definivano le spese e la quantità dei beni dotali (il corredo e i beni immobili e fondiari) che le parti interessate si vincolavano di sostenere e di offrire ai propri figli.
Questo rito si celebrava solitamente di domenica o durante una festività religiosa e sempre nella casa della futura sposa, sia per deferenza al casato col quale ci si andava ad imparentare, sia per rispetto verso la ragazza. Per l'occasione, uomini e donne indossavano i loro abiti migliori. In questo giorno ufficiale l’uomo offriva l’oro in dono alla futura moglie. La futura suocera, avuta licenza di tutti i presenti, adornava la giovane di un anello, di un paio di orecchini e di un ricco fermaglio o di una spilla. Secondo un’antica tradizione, la ragazza, da quel momento in poi, avrebbe dovuto indossare i preziosi ricevuti in pegno d’amore, ogni giorno, fino al dì del matrimonio, quale segno evidente dell’avvenuto fidanzamento. Questa era la famosa cerimonia del singo, da signum, che, attraverso il segno aureo, rendeva la ragazza “segnata” riconoscibile come già fidanzata o prossima a sposarsi.