Si è parlato, martedì 18 maggio, di Edilizia Sanitaria. Il convegno, online, organizzato da Ance e Comunità Competente.
Argomento importante, l'edilizia sanitaria, che intreccia diritti negati nella nostra Regione atti a garantire standard qualitativi, strutturali, tecnologici, di efficienza e di umanizzazione delle cure nelle nostre Strutture Sanitarie Ospedaliere e Territoriali, come sancito dalla Legge 135/2012, nonostante il forte impegno degli operatori sanitari e il diritto al lavoro in una Regione che nel 2020 ha registrato una riduzione dell’8,9% del Prodotto Interno Lordo!
Eppure la Calabria dispone di oltre 1 miliardo e 500 milioni di euro per costruire nuovi Ospedali o metterli a norma, per realizzare le Case della Salute, per il restyling dei Poliambulatori o per acquistare Tecnologie Sanitarie; finanziamenti inutilizzati, anche da oltre 20 anni come si è verificato per i 14.460.793,17 milioni di euro per l’ammodernamento dell’Ospedale di Locri o i 10.370.995,12 milioni di euro per le nuove Unità Operative di Malattie Infettive finalizzati dalla Legge 135/90 per “la lotta all’AIDS”.
Nel miliardo e 500 milioni di euro sono stati finanziati dal 2007, con una somma che oggi è lievitata a circa 438 milioni euro, i tre nuovi ospedali della Sibaritide, di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro; non è stata posta una “prima pietra” per le otto Case della Salute con gli oltre 67 milioni assegnati sin dal 2012, anzi siamo riusciti a perderne 17 per cui oggi sono finanziate sei CdS per 48.952.252,43 milioni di euro.
Sono numeri importanti i soldi destinati alla sanità negli ultimi anni: 180 milioni di euro assegnati, oltre 6 anni fa, dall’INAIL alla nostra Regione per costruire a Reggio Calabria il Nuovo Ospedale Morelli o gli 86 milioni e 488 mila euro finanziati con la Legge 60/2019 per acquistare TAC/RMN/ Mammografi ed altre apparecchiature o i 466 milioni e 570 mila euro per il nuovo Ospedale di Cosenza, per l’Ospedale di Crotone o la Cittadella della Salute di Cosenza o ancora i 235 milioni per il nuovo Ospedale di Catanzaro, per la Cittadella della Salute di Catanzaro e per il Mater Domini o gli oltre 40 milioni di euro per incrementare i posti letto delle Terapie Intensive, Semintensive e per il restyling dei Pronto Soccorsi dei nostri Ospedali come previsto dai DCA n 91 del 18/06/20 e°104 del 29/07/20.
Certamente sono finanziamenti importanti che, se utilizzati tempestivamente, avrebbero, anche, contribuito a contrastare la crisi economica della nostra Regione.
Attesi i ritardi storici accumulati e tenuto conto della legge 60/19, il Generale Cotticelli emanava il 15 aprile 2020 il DCA n°77 con cui approvava lo “ Schema tipo di Convenzione da stipulare con Invitalia” per realizzare le opere finanziate con i fondi dell’art. 20 della legge n° 67/88, i fondi INAIL, i PAC 2014/2020, le Case della Salute ecc; purtroppo a distanza di 13 mesi dalla pubblicazione del DCA ancora tutto è impalpabile, quando era auspicabile un forte impegno per recuperare i gravi ritardi accumulati negli anni.
Pertanto il Presidente Regionale dell’ANCE Giovanbattista Perciaccante, il portavoce di Comunità Competente Rubens Curia e Francesco Costantino, componente del coordinamento della stessa “ Comunità” che raggruppa 50 Associazioni e Comitati , chiedono al Commissario ad acta prefetto Longo, tenuto conto dei poteri conferitigli dalla Legge 181/20, di sollecitare Invitalia e le Aziende Sanitarie a completare subito tutte le procedure per cantierizzare, finalmente, le opere finanziate.
Inoltre chiedono che Invitalia pubblichi un cronoprogramma con lo stato dell’arte delle procedure e, infine di istituire a livello regionale una cabina di regia che monitorizzi il rispetto della tempistica delle opere programmate.
Ritengono, infatti, che con la partecipazione degli attori sociali e dei rappresentanti delle Istituzioni si garantisca quella trasparenza che possa contrastare la corruzione e la pervasività della ‘ndrangheta di cui il Commissario Longo è un fiero oppositore.