L'istituzione scolastica, che coordino con amore e determinazione, con la collaborazione degli insegnanti che ne fanno parte, ha accolto con profondo rammarico la notizia dei terribili fatti accaduti giorno 4 ottobre nelle vicinanze del cancello esterno del polo scolastico: un nostro studente, finite le lezioni, mentre era in procinto di rincasare, è stato oggetto di un indicibile violenza da parte di un ragazzo non ancora identificato.
Vogliamo far giungere un abbraccio virtuale al nostro studente, a cui auguriamo una pronta e completa guarigione. I suoi insegnanti e i suoi compagni aspettano di riaccoglierlo. Ai genitori affranti siamo vicini e offriamo loro tutta la disponibilità nell'accertamento dei fatti e ogni supporto nel favorire un sereno e pieno reinserimento del loro figlio nella comunità.
I docenti, il giorno dell'accaduto, ancora in sede - gran parte di essi avevano concluso il loro orario di servizio, poche sono infatti le classi che il lunedì terminano le lezioni alle ore 13.50, fuori dal cortile della scuola sono intervenuti tempestivamente prestando il primo soccorso, facendo intervenire il 118, invitando il ragazzo a chiamare dal proprio cellulare il genitore che lo attendeva lungo la strada. Il coniuge di un'assistente amministrativa ha chiamato prontamente dal proprio cellulare il 113.
Da funzionario dello Stato, da educatrice e da donna formata ai valori della persona, non posso che esprimere una forte censura dell'accaduto. Genitori e alunni sanno quanto io tenga alla sicurezza e alla salvaguardia dell'incolumità dei nostri allievi, del personale scolastico e di chiunque frequenti il nostro Istituto; in ciò negli anni sono stata sempre supportata dal Comandante della vicina stazione dei Carabinieri di Castrolibero.
Un diffuso sistema di videosorveglianza, il presidio per ogni piano della nostra struttura a opera di collaboratori scolastici e docenti preposti, il filtro posto agli accessi dall'esterno, un piano di sicurezza stilato con acribia e più volte messo a verifica, la regolamentazione degli spostamenti interni, sono misure, da qualcuno improvvidamente giudicate sin troppo stringenti, che hanno sempre garantito, ben oltre di quanto dovuto in ottemperanza alla normativa, a chiunque si trovi nel nostro Istituto, sicurezza e incolumità.
Per gestire la viabilità sull'unica via di accesso alla scuola e consentire ai mezzi pubblici di trasportare con facilità gli alunni pendolari, ho richiesto e ottenuto un presidio delle forze dell'ordine della Polizia Municipale, in modo da evitare anche l'accesso alle macchine non autorizzate.
Ho inteso predisporre lo svolgimento di un'assemblea di classe a tutti gli alunni per affrontare i difficili rapporti relazionali tra adolescenti che spesso scaturiscono in atti violenti. Intensificheremo la presenza nelle classi dello psicologo scolastico, servizio già attivo per l'emergenza sanitaria, che è di supporto anche alle famiglie.
Continueremo a trattare nei programmi curricolari e soprattutto nell'ora dell'insegnamento obbligatorio di educazione civica, tematiche della Costituzione legate alla cultura della cittadinanza attiva, proseguiremo a fare in modo che ordinamenti e norme che regolano la convivenza civile vengano applicate nella quotidianità e diventino un'abitudine incarnata nello stile di vita di ciascuno e di tutti. Nonostante tutti i nostri sforzi è accaduto ciò che in una società civile non dovrebbe accadere, tanto più nei pressi di un luogo deputato alla formazione delle nuove generazioni.
La scuola è, e deve rimanere, un presidio di cultura, legalità e formazione. Dietro la mano che ha colpito il nostro studente c'è la crisi valoriale che imperversa in una società che non sa guardare ai giovani se non come problemi da nascondere dietro modelli che consumano il loro presente e rischiano di annientare il loro futuro.
Il Dirigente Scolastico Iolanda Maletta