Ancora dimissioni all’ASP di Cosenza per l’impossibilità, pare, di redigere i bilanci! Una situazione inverosimile che dimostra di come in Calabria sia stato utilizzato il denaro pubblico senza alcuna regola e con un evidente spreco, certamente, a favore dei soliti noti.
Una condizione di estrema illegalità che interessa la struttura cosentina, ma che riguarda, più o meno, l’intero sistema sanità calabrese. Dinnanzi a questo evidente disastro annunciato il Governo sta a guardare ed emana norme solamente per tutelare sé stesso, senza assumere nessun vero e indispensabile provvedimento nei confronti di coloro che hanno portato la sanità nelle attuali e disastrose condizioni.
Ha ragione il presidente Spirlì allorquando afferma che i delinquenti stanno a Roma! Gravi e pesanti sono, infatti, le responsabilità dei vari Governi che hanno mantenuto, immotivatamente, un commissariamento per oltre 11 anni e senza ottenere nessun risultato, se non la completa distruzione del sistema sanitario calabrese.
E su questo non può non chiedersi le ragioni: incapacità o altro? Forse bisogna cominciare a pensare male! A chi ha giovato questo stato di cose? Non certamente ai calabresi. Forse un sistema viziato e voluto per consentire le ruberie ben conosciute e che oggi nessuno vuole certificare! Ecco le ragioni di morti sospette, di dimissioni inspiegabili, di fughe improvvise.
La Lega ha indicato ai palazzi romani la via da seguire, ma sembra che questi non vogliono ripristinare un sistema di vera legalità e preferiscano appoggiare le attuali situazioni abnormi, inviando soggetti incompetenti e, comunque, privati dei necessari strumenti per poter andare avanti.
La Lega, pertanto, si augura che nelle innumerevoli indagini e fascicoli aperti presso le Procure ve ne possa essere qualcuno che metta mano ad oltre 10 anni di ruberie e che,finalmente, possa individuare i colpevoli e le ragioni per le quali il Governo continua a sostenere un sistema di profonda illegalità.
Il Commissario regionale Lega Giacomo Francesco Saccomanno