A Mangone, nella seconda settimana di settembre, si celebra la festa della Madonna dell'Arco, Patrona del paese.
Tutta la settimana è allietata da serate musicali e giochi popolari.
Il giorno della festa, dopo la Santa Messa, processione con banda, musica dal vivo e fuochi d'artificio.
Quest'anno, però, i festeggiamenti si svolgeranno nel rispetto delle misure imposte dalle regole per l'emergenza sanitaria Covid-19.
La Chiesa della Madonna dell'Arco, tanto cara ai Mangonesi, è stata restituita ai fedeli e al popolo qualche giorno fa, il 4 settembre, dopo essere stata in gran parte restaurata e riportata al suo antico splendore.
La devozione dei Mangonesi alla Madonna dell'Arco, risale a più di cinquecento anni fa. Ciò è testimoniato dall'iscrizione, in lingua latina, che si legge sul portale del Santuario: "Fanum hoc quod 1620 anno sacelli nomen meruit et anno 1670 meliorem recepit frugem hoc quod infrascripto anno fuit per admodum Rdm d. Franciscum Laureati absolutum 1792". Traduzione: "Sappiamo che nell'anno 1620 questo Santuario fu eretto per ricordare questoluogo sacro e nell'anno 1670 venne arricchito. Nell'anno sotto scritto 1792 fu definitivamente completato dal Rev. Francesco Laureati".
Si racconta che il culto della Vergine fu importato a Mangone da una famiglia proveniente dalla Campania e l'origine del nome è legato a un episodio avvenuto proprio in questa regione. A Sant'Anastasia, comune della città metropolitana di Napoli,il lunedì di Pasqua del 1450, due giovani stavano facendo una gara di bocce e, vicino al campetto, sorgeva un'edicola votiva, sulla quale era dipinta, sotto l'arco di un antico acquedotto romano (da qui il nome di Madonna dell'Arco), un'immagine della Madonna con il Bambin Gesù. Il giocatore che perse la gara, adirato, prese la palla e, bestemmiando, la scagliò violentemente contro l'immagine sacra, colpendola sulla guancia sinistra: come se fosse di carne, l'immagine cominciò a sanguinare prodigiosamente, facendo così gridare al miracolo la gente accorsa.
Riguardo al Santuario di Mangone, c'è anche una leggenda popolare. Nel luogo dove sorge, si sarebbe visto un luccichio intenso e abbagliante, forse una fiamma o forse altro; proprio lì, comunque, sarebbe apparsa la Madonna col Bambino.
Dopo il forte terremoto che colpì Mangone, il 4 ottobre 1870, i sopravvissuti in segno di gratitudine, si recarono con le "jacchère", fiaccole accese,nel luogo dove sorgeva la Chiesa dedicata alla Madonna dell'Arco. Qui ritrovarono il quadro della Vergine e lo portarono nella Chiesa di San Giovanni Evangelista, situata nel punto più alto, da dove avrebbe potuto proteggere l'intero paese. A ricordo di questo triste evento, ancora oggi, dopo oltre cento anni, si porta in processione la Madonna con una suggestiva fiaccolata.
Giuseppe Pizzuti, docente