Il Cantico delle Creature, conosciuto anche come Il cantico di Frate sole e Sorella Luna, poesia scritta da San Francesco, è fra i primi importanti componimenti poetici della lingua volgare e rappresenta la più famosa poesia religiosa di sempre della letteratura italiana.
Della nascita di Francesco non si conosce con certezza né il giorno, né il mese e neppure l’anno.
Il padre era Pietro di Bernardone dei Moriconi e la madre, la nobildonna Pica Bourlemont. Fu chiamato inizialmente Giovanni. Al ritorno dal viaggio di lavoro in Francia, il padre lo chiamò Francesco. Era una famiglia della borghesia nascente della città di Assisi.
San Francesco si spoglia della sua veste borghese per aiutare gli altri, per portare amore, speranza e carità.
-Dov’è odio, fa’ che io porti l’amore”- disse San Francesco d’Assisi.
È stato il primo a ricevere le stigmate. Papa Gregorio IX lo canonizza nel 1228, a soli due anni dalla morte. È considerato anche l’ideatore della tradizione del presepe; la raffigurazione della Natività in forma scultorea si deve invece, decenni dopo, ad Arnolfo da Cambio.
Fra le varie basiliche a Lui dedicate, ricordiamo quella di Viterbo, uno dei tesori della nostra città. Un luogo di pace e preghiera, dove l’arte incontra la storia, la religione, la spiritualità. È una chiesa di Viterbo, elevata al rango di basilica minore da Pio XII nel 1949. Vi si trovano i sepolcri di due Papi, Clemente IV e Adriano V.
Fu costruita a partire dal 1237, su un terreno che papa Gregorio IX aveva donato ai Francescani, e il preesistente palazzo detto degli Alemanni, risalente al 1208, fu inglobato nel complesso conventuale adiacente alla chiesa. L’edificio fu restaurato nel corso del XVI secolo e ancora nel XVII secolo; questi rifacimenti portarono ad aggiunte barocche che coprirono gli originali elementi romanici. Una lapide murata nella facciata informa che la chiesa, semidistrutta dai bombardamenti alleati del 17 gennaio 1944, fu ricostruita dalla Sovrintendenza ai Monumenti del Lazio e riaperta al pubblico nell’aprile del 1953: gli interventi di ricostruzione hanno portato alla totale rimozione degli elementi barocchi e al ripristino dell’antica struttura romanica.
In occasione della festività, Papa Francesco lascia per la prima volta Roma e il Vaticano dopo il lockdown e si reca ad Assisi per firmare la sua nuova enciclica 'Fratelli tutti' e per ritagliarsi qualche ora di meditazione e preghiera.
È la terza enciclica di Bergoglio, dedicata questa volta al tema della fratellanza e dell'amicizia sociale in tempo di pandemia.
Anna Maria Stefanini, insegnante