Ci siamo addentrati ormai nel mese di novembre, undicesimo dell’anno, il mese autunnale per eccellenza, in cui gli alberi perdono foglie e colori.
Fra le ricorrenze del mese, dopo la festa di Ognissanti, la Commemorazione del Defunti, la festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, c’è l’estate di San Martino, che cade solitamente nei giorni intorno all’11 novembre, portando temperature miti e tempo soleggiato.
L’Italia è attualmente dominata da un’imponente figura anticiclonica, che mantiene le temperature superiori alla norma già da giorni, e così sarà almeno per un’altra settimana, in tutto il Paese.
Dopo l’anticipo dei giorni scorsi è dunque arrivata prima del previsto l’Estate di San Martino.
“L’Estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino” recita un proverbio popolare a sfondo religioso ma anche laico, diffusosi in molte zone d’Italia.
Quest’anno invece sembra sia più lunga.
Il nome troverebbe le sue origini nella tradizione del mantello, secondo la quale Martino di Tours, nel vedere un mendicante seminudo patire il freddo durante un acquazzone, gli donò metà mantello, regalando l’altra parte ad un altro mendicante incontrato poco dopo. Subito in cielo spuntò il sole e la temperatura divenne più mite.
Bellissima e famosa è la poesia di Giosuè Carducci intitolata San Martino
La nebbia agl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale (2)
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor de i vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Anna Maria Stefanini, insegnante