È arrivato a una tiratura di un milione di copie. Apparve per la prima volta a Firenze. Correva l'anno 1928. Per iniziativa del generale di Brigata Gino Poggesi, Ispettore della III Zona Carabinieri, fu pubblicato il primo calendario dell'Arma dei Carabinieri.
Nell'anno 1934 la sua pubblicazione venne affidata al Museo Storico dell'Arma, che vi provvide sino al 1944.
Dopo un'interruzione durata cinque anni, la pubblicazione del "Calendario" venne ripresa regolarmente e, nell'anno 1950, il Comando Generale dell'Arma ne assunse la gestione e ancora ne cura l'edizione.
Cosa rappresenta il calendario per un Carabiniere e per l'intera nazione? Un oggetto di elevato pregio artistico, ma soprattutto intriso di valori; quei valori dei quali l'Arma è da sempre simbolo e che porta avanti con orgoglio, dedizione e spirito di sacrificio, anche fino alla morte, come recenti e passati fatti di cronaca hanno dimostrato.
Il calendario ogni anno sviluppa un tema attinente alla storia o all'attività dell'Istituzione. Esso è un documento sempre più richiesto negli uffici e nelle caserme, tanto da diventare oggetto di collezionismo.
Per i valori che rappresenta, per i suoi pregi artistici e per il grande interesse dei suoi riferimenti storici, il Calendario ha ricevuto moltissimi riconoscimenti.
Nei giorni scorsi è stato presentato ufficialmente a Roma il calendario del 2021.
Molti rappresentanti della Benemerita conservano, con orgoglio e cura, le passate edizioni.
Quando un carabiniere porta in famiglia il calendario dell'Arma, trasmette, anche per l'anno nuovo, quei valori che essa rappresenta.
Oltre la divisa, anche il calendario rappresenta uno stile, una tradizione, una forma di creatività artistica. Negli anni, nella storia, rimane "nei secoli fedele", garante della distinzione di un ruolo e di tutto ciò che ne simboleggia l’appartenenza.
Pur nelle differenze stilistiche nella ricerca estetica, il calendario è simbolo di quella coerente dedizione al Belpaese, che, da sempre è emblema della Benemerita e dei suoi rappresentanti, pronti anche all'estremo sacrificio per difendere chi ne ha bisogno. Per questo motivo e per ciò che rappresenta il calendario dell'Arma è "senza tempo".
Anna Maria Stefanini, insegnante