Dell’arte, si sa, è facile goderne, difficile è parlarne. Commentare la nuova opera scultorea “La donzelletta”, del maestro Telemaco Tucci, richiede, quindi, una buona dose di umiltà ed un grande amore per questo nobile mestiere, frutto di talento ed ingegnosità. La sopracitata creazione artistica vuole essere un omaggio al grande poeta recanatese Giacomo Leopardi, ed è stata commissionata appositamente per la rassegna artistico-letteraria“Il sabato del villaggio”. La statuina, disegnata con cura, brilla di luce propria.
Si rimane subito colpiti dalla figura stilizzata della giovane donna, il cui profilo è indefinito proprio per dare la possibilità ad ognuno di noi di riconoscersi in lei. Lunghi capelli castani le incorniciano il volto, dolcezza che propaga al suo cuore nell’atto di stringere al petto un mazzetto colorato di rose e viole.
La figura femminile, protagonista di molte opere del maestro Telemaco Tucci, proposta nella forma rigida di un manichino dai colori vivaci ed uniformi, viene collocata in uno spazio immobile, pacato, senza tempo. Forse sta a simboleggiare l’attesa che, come descrisse magistralmente il grande poeta, è spesso illusoria. Anche il momento più lieto, infatti, lo si percepisce con un velo di tristezza. Ogni cosa porta con sé il marchio dell’effimero, regna la consapevolezza della caducità della vita.
Le opere realizzate da Telemaco Tucci si rivelano sempre ricche d’inventiva, sono creazioni che suggeriscono racconti senza tempo. A volte provengono da uno spazio lontano, da ere che non ci appartengono ma che custodiamo animalescamente dentro di noi. Le sue creazioni ci convincono. Attendiamo dalla sua mente e dalle sue mani altri successi.