La Sila è uno scrigno di tesori nascosti e non valorizzati. Non solo vi è l'aria più pulita d'Europa ed è, di conseguenza, il luogo più sicuro per non cotagiarsi con il terribile Covid-19, ma è un luogo a dir poco meraviglioso, fantastico e bellissimo. Purtroppo come tutte le meraviglie della Calabria è da sempre abbandonata al suo destino e priva di qualsiasi strategia mirata a far tesoro delle sue immense peculiarità. Uno dei tanti esempi di abbandono è il bellissimo Albergo delle Fate. E, di seguito, ne riportiamo una descrizione tratta dal sito fondoambiente.it, sito mediante il quale sono state raccolte delle firme per sollecitarne il recupero e la valorizzazione.
"L’Albergo delle Fate - si legge nel sito fondoambiente.it - è monumento storico nazionale, dichiarato bene di notevole interesse architettonico dal Ministero per i Beni Culturali, con Ddr n. 124 del 28 novembre 2007. Costruito interamente in legno negli anni ‘30 con soluzioni architettoniche ancora oggi modernissime. Da sempre considerato “l’albergo per eccellenza” della Sila, è collocato in posizione dominante in un bellissimo parco posto proprio al centro di Villaggio Mancuso, frazione montana di Taverna, patria dell’artista seicentesco Mattia Preti e piccolo comune della provincia di Catanzaro. Il suo aspetto potrebbe far pensare a un'architettura del Nord Europa, tanto più che l’albergo è ancora oggi immerso nella natura, fra pini altissimi e la vegetazione rigogliosa della Piccola Sila. Esempio di un'architettura che coniuga estetica, funzionalità e sostenibilità. Il suo aspetto suggestivo riportava subito alla mente fate, gnomi e luoghi incantati. Agli inizi degli anni Sessanta, l’albergo rappresentò un sorta di “buen retiro” per i protagonisti del jet set dell’epoca, tra cui attori famosi, personaggi illustri della cultura e della politica. Il declino del luogo ha condotto all’abbandono. Il complesso, chiuso da tempo, giace nell’incuria e la cittadinanza, che vorrebbe preservare l’edificio, eventualmente destinandolo a scopi culturali, teme che l’albergo sia demolito per far posto ad altre costruzioni".
E pensare che il "Grande Albergo delle Fate" è stato l'icona del turismo montano nell'immediato dopoguerra. Luogo Glamour con le frequentazioni di attrici del calibro di Sophia Loren, Silvana Mangano, Giovanni Ralli ed attori blasonati quali Amedeo Nazzari, Gigi Proietti, Oreste Lionello, solo per fare alcuni nomi. Fu anche set cinematografico come nel caso del film "La ballata dei mariti" con Aroldo Tieri e Marisa del Frate. Un bene prezioso, un luogo della nostra storia e della nostra memoria che non può essere disperso.