ROGLIANO - Il 23 maggio per Antonio vocalist della cover band dei Nomadi è arrivato il momento di cantare Fuori la paura. Sì perché è stato il giorno in cui ha visto la luce in fondo al tunnel per aver sconfitto il male invisibile.
Dal diciannove marzo, giorno in cui ha avuto decimi di febbre è iniziato il periodo più buio della sua vita, perché mai avrebbe immaginato di essere infetto. Il dubbio si è ingenerato dopo aver ricevuto la notizia che un suo parente era risultato positivo, anche se i contatti con lui non avvenivano da febbraio. Il medico di base a quel punto gli consigliava di effettuare lo screening che veniva fatto alle persone vicine al contagiato e così Antonio il quattro di aprile si sottopone al primo tampone che come un pugno nello stomaco decreta la sua positività al Covid. Circa venti giorni dopo arriva la conferma della positività con il secondo tampone. La preoccupazione aumenta perché ha in casa la compagna e il bambino di lei, ma fortunatamente quattro tamponi su quattro per loro sono negativi.
Il tempo chiuso nella sua stanza lo ha trascorso cantando, settanta giorni lunghissimi ma il 23 maggio il momento sperato, immaginato più volte nelle notti insonni. Il quarto tampone conferma la negatività al Covid per Antonio, e come in un colpo del batterista del suo gruppo il virus viene definitivamente percosso, letteralmente schiacciato. Il cantante appassionato dei Nomadi ora si augura di potersi esibire in un concerto nella sua Rogliano, per festeggiare la rinascita dopo i momenti bui passati. 

Piero Carbone, giornalista pubblicista



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