MALITO – Hanno dato tutti esito negativo i tamponi per la diagnosi del Covid-19, effettuati sui quindici ospiti, il personale e i dirigenti della Casa di riposo comunale “Emma Gagliardi”.
Lo ha appreso oggi, dall'ufficio igiene dell'Asp di Cosenza, il direttore della struttura Gianluca Lamberti, che si dice molto contento di questo risultato.
Un esito sperato, a cui – come spiega lui stesso - si è giunti grazie alla costante attenzione prestata da dipendenti e degenti. Tutti, fin dall'inizio dell’emergenza, e per l’intero periodo di lockdown, hanno preservato la Casa di riposo da qualunque contatto con l’esterno, vietando le visite anche ai familiari degli ospiti.
"E’ un risultato che ci riempie di felicità – ha commentato Lamberti –, che ci spinge a continuare sulla strada della massima attenzione per salvaguardare le persone più deboli della nostra comunità, oltre al personale che quotidianamente le accudisce. Abbiamo, prima ancora di tutte le ordinanze, alzato il livello di guardia e attuato protocolli rigidi che hanno portato a questo ottimo risultato frutto, infatti, della professionalità e della meticolosità con cui ogni giorno i nostri operatori hanno svolto il proprio lavoro, dimostrando grande spirito di squadra, per la sicurezza e la tranquillità dei nostri ospiti. A loro va il nostro ringraziamento più grande. Sappiamo bene, ancora, che per i parenti degli ospiti della struttura sono stati mesi difficili, vista l’impossibilità di vedere se non in videochiamata i propri cari. Li ringraziamo per tutta la pazienza e la correttezza che hanno dimostrato. I risultati dimostrano che abbiamo fatto le scelte più corrette. Infine - ha concluso il direttore - il ringraziamento più sentito va ai nostri ospiti. Da loro, mai nessun capriccio in questo particolare periodo, del resto sono la generazione dei sacrifici e della pazienza”. Questa confortante notizia rassicura ulteriormente la comunità di Malito, dove finora non si è registrato nessun caso di contagio da coronavirus.

MANGONE – A un mese dal termine dei lavori di ristrutturazione, la chiesa della Madonna dell’Arco può finalmente essere riaperta e accogliere la statua della santa patrona.
Sono trascorsi cinque lunghi anni dal 5 marzo 2015, quando un cedimento strutturale del tetto rese l’edificio pericolante. I danni furono ingenti, ma grazie ai fondi raccolti tra i cittadini mangonesi e, soprattutto, grazie a un finanziamento regionale di 100 mila euro e a un contributo straordinario dell’Arcidiocesi Cosenza-Bisignano, di 20 mila euro, è stato possibile consolidare la struttura.
Oggi, come si legge in una nota diffusa su Facebook dall'amministrazione comunale, resta un ultimo sforzo da fare che riguarda alcuni affreschi e il prezioso altare ligneo, danneggiati dalle infiltrazioni d’acqua verificatesi nel periodo antecedente i lavori di rifacimento del tetto.
«Insieme alla parrocchia San Giovanni Evangelista ed alle associazioni del territorio – assicurano gli amministratori comunali - ci faremo promotori di una raccolta fondi che saranno destinati ad effettuare i sopra citati lavori di restauro al fine di rendere la nostra chiesa bella e pronta ad accogliere il ritorno della sua santa».

Con una nota, l'amministrazione comunale di Bianchi, capeggiata dal sindaco Pasquale Taverna, ha annunciato l'adesione all'iniziativa "Voler bene all'Italia".  Valorizzare e tutelare i Comuni con meno di 5000 abitanti, sono questi i pilastri  per eccellenza della  prestigiosa Kermesse promossa da Legambiente.

"Il Comune di Bianchi per la prima volta aderisce all'interessante iniziativa.  Lo scorso 25 gennaio abbiamo festeggiato il bicentenario della nostra autonomia amministrativa (1820). L'occasione della Festa della Repubblica consente ai piccoli Comuni di essere all'apice della notorietà, almeno per un giorno", ha affermato Pasquale Taverna, sindaco di Bianchi.

"Le nostre comunità, seppur piccole, rappresentano significativi valori, sono l'anima pura e sana del Paese Italia. Forte è il sentimento dell'appartenenza, dell'orgoglio di affondare le proprie origini nel passato che ha reso l'Italia unita", ha continuato il primo cittadino, durante una chiacchierata telefonica con la nostra redazione. "Siamo il polmone dell'ambiente che i grandi centri ci invidiano, e siamo anche luogo  ideale per lo sviluppo di energia pulita. Non vogliamo essere un peso, vogliamo  una politica di sviluppo per il territorio e dell'innovazione tecnologica", ha concluso lo stesso.

Omar Falvo

Giornalista Pubblicista

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GRIMALDI - «Ho svolto questa attività stupenda negli anni 1975/81, quando partecipai a campagne di scavi a Sibari, a Crotone, nel territorio di Temesa. Poi ho fatto altro. Ma la passione è rimasta immutata nel tempo, con la convinzione che la conoscenza è frutto di ricerca e di impegno, che io ho sentito forte e presente in voi rappresentanti dell’associazione locale, supportati anche da alcuni cittadini e dal giornalista della zona. Il sito di Grimaldi, distrutto da quel tremendo terremoto, è stato per me una vera scoperta».
E’ quanto ha dichiarato Gabriele Emilio Chiodo, nella visita fatta sabato sulla collina dove sorgeva il paese andato distrutto nel terremoto del 1638. Con il presidente e il vice presidente della Pro loco, rispettivamente Giovanni Fata e Peppe Presta, che hanno guidato un gruppetto di persone insieme a Chiodo, sono stati visitati alcuni punti dove insistono piccole grotte con incisioni, dove ci sono botole per la raccolta dell’acqua, e nella zona dove sono presenti alcune nicchie simili alle edicole votive, oltre a diverse mura di case di quel periodo. Il consiglio di Gabriele Emilio Chiodo è di far mettere in sicurezza il posto, il tutto da concordare con i proprietari dei terreni, con il Comune, e con la sovrintendenza.
Piero Carbone, Giornalista pubblicista

È stata una giornata positiva per i due comuni del comprensorio, in cui si è registrato l’azzeramento del numero dei contagi da coronavirus.
Di seguito la dichiarazione del primo cittadino di Rogliano Giovanni Altomare: «È con estrema gioia e soddisfazione che informiamo la cittadinanza che il numero dei contagi nella nostra città è finalmente pari a 0! È stata dura, è stato difficile, ma ce l'abbiamo fatta! Grazie alla collaborazione, al buon senso e al senso di responsabilità di tutta la cittadinanza. Grazie a tutti coloro i quali in questo momento così difficile ci hanno sostenuto con le azioni, facendoci sentire la loro vicinanza seppur nella distanza! Grazie a quanti si sono spesi per aiutarci a mandare avanti la macchina comunale in questo momento così difficile, ai dipendenti, ai volontari, al personale Asp, e a quanti a vario titolo sono stati al nostro fianco. Grazie a tutta la città di Rogliano per aver dimostrato forza e coraggio! Adesso è il momento della rinascita, è il momento di ripartire! Insieme, ce la faremo!».
Anche l’amministrazione comunale di Mangone esulta per la guarigione dell’ultimo cittadino contagiato. E commenta su Facebook: «Rendiamo noto della guarigione da Covid-19 dell’ultimo soggetto positivo nel nostro comune. A lui e alla sua famiglia esprimiamo le nostre più vive e sentite felicitazioni».

Nella foto, il sindaco di Rogliano Giovanni Altomare

GRIMALDI – Tributare un riconoscimento ai grimaldesi che hanno affrontato in prima linea l’emergenza legata al coronavirus. Questa la richiesta scritta avanzata al presidente del consiglio comunale dal gruppo di minoranza “Stretta di mano”.
In particolare, i consiglieri Pino Albo e Alessandra Medaglia chiedono che venga tributato un encomio al carabiniere Ciro Iodice, “per i servigi e l’esempio resi alla comunità”, e agli operatori sanitari grimaldesi, come la signora Rosina Bartolotta che “hanno combattuto e continuano a combattere il Covid-19, esponendo sé stessi e i loro cari ai rischi derivanti da una pandemia di proporzioni epocali”.
Ma il riconoscimento – sottolineano i due consiglieri di minoranza – “va considerato esteso anche a tutti quei grimaldesi, militari, religiosi,sanitari, impiegati, volontari che sono stati con discrezione sul fronte a condurre la buona battaglia”.
Nel ricordare le difficoltà vissute nel periodo appena trascorso soprattutto da quanti, per lavoro, sono stati fra i più esposti al rischio di contagio, Albo e Medaglia, esprimono il loro personale ringraziamento a questi eroi, auspicando che possano essere presi da esempio dalle nuove generazioni.
“Grimaldi – scrivono - può esultare perché uno dei suoi figli, Ciro Iodice, carabiniere del Comando di Rogliano, oggi rappresenta l’esempio di colui che, prestando il proprio servizio è stato uno dei contagiati del focolaio che ha colpito Rogliano, ma che ha sconfitto il Covid! Egli incarna ciò che un giovane dovrebbe emulare: coraggio, forza, solidarietà, spirito di servizio e umiltà. Grimaldi deve, altresì, essere grata a molti dei suoi figli che, da eroi silenziosi, anche se esausti, continuano a impegnarsi con professionalità e dedizione nella lotta a questo nemico invisibile. Che possano essere presi come esempio dai nostri ragazzi”.

Giornata nazionale degli Operatori socio sanitari / Antonio Febbraio: «Rivendichiamo il riconoscimento professionale degli Oss»
CATANZARO - Sì è svolta venerdì la Giornata nazionale degli Operatori socio sanitari organizzata dalla Federazione “Migep” e il sindacato Shc.
L’obiettivo principale è il processo di costruzione di una cultura dell’operatore socio sanitario; ma quest’anno non potendo organizzare come di consueto il convegno a Roma al Senato, tutti gli operatori negli ospedali e nelle Rsa, sono scesi in piazza davanti ai propri luoghi di lavoro, per dimostrare che gli Oss sono sempre in prima linea, anche per non dimenticare i tanti colleghi e le tante persone che hanno perso la vita.
In Calabria significativa l’iniziativa portata avanti da Antonio Febbraio presso il presidio dell’ospedale Ciaccio di Catanzaro. «Siamo - ha dichiarato Febbraio - il braccio destro degli infermieri e il braccio sinistro dei medici. In particolare, nelle case di riposo e nelle rsa, la figura dell’Oss si può dire sostituisca la famiglia nell’assistere le persone ricoverate e il tutto si svolge con il sorriso. Rivendichiamo il riconoscimento professionale, perché al momento apparteniamo al ruolo tecnico e non al ruolo sanitario. E’ il ruolo che ci compete - ha concluso Antonio Febbraio - per questo lanciamo un messaggio al ministro Speranza affinché passi la legge che ci riguarda».
 
Piero Carbone, giornalista pubblicista

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