GRIMALDI – «La statua di Sant'Antonio da Padova sarà riparata». Lo annuncia il parroco, don Tiberio Nucera, che ha già provveduto a contattare un restauratore il cui compito sarà quello di ricostruire il dito medio della mano destra del Bambinello Gesù, oggi mancante.
Il danno al simulacro del santo più amato dai grimaldesi, in realtà, non è recente. Risalirebbe infatti al 2011, come dimostrano alcune fotografie, scattate negli anni addietro.
Ma allora, perché se ne parla soltanto adesso?
L’attenzione per questo dettaglio, a dire il vero non indifferente, è sorta pochi giorni fa, nel momento in cui io stessa ho pubblicato sul social Facebook una foto della statua, mettendone in evidenza l’anomalia.
Dall'immagine, una delle tante che ho realizzato lo scorso 13 giugno, si nota chiaramente la mancanza del dito medio del Bambino Gesù che il santo tiene in braccio. Un particolare, che ho notato soltanto dopo aver trasferito le fotografie sul computer. Un particolare che, pare, sia sfuggito a tutti, anche allo stesso parroco che, incredulo, ha appreso la notizia da Facebook.
Immediate sono state le reazioni di molti fedeli grimaldesi, che hanno espresso il desiderio di saperne di più e proposto il tempestivo restauro della bellissima scultura.
Per chiarire la situazione e fugare ogni dubbio, Don Tiberio ha pensato bene di andare alla ricerca di foto che ritraggono la statua negli anni precedenti, per confrontarle con quella da me condivisa su Facebook.
Dalle immagini recuperate è emerso che il danneggiamento alla mano destra del Bambinello, era già evidente nel 2011. A partire da quella data, il dito mancante sarebbe stato più volte riattaccato o ricostruito (lo si vede proprio dagli scatti che, negli anni, ritraggono la statua a volte perfettamente integra, altre no), ma evidentemente non nella maniera giusta. Mai nessuno, tuttavia, ad eccezione di chi si è occupato di ripararla, se ne sarebbe accorto fino ad oggi.
«È mia intenzione – assicura il sacerdote – rimediare al danno che la statua ha subito nel 2011. Ci tengo ad informare tutti che sarà restaurata e restituita alla popolazione intatta e bella com'è sempre stata. È necessario avere cura di ciò che ci appartiene perché è legato alla storia, alla cultura, alla devozione di questo paese, così come è altrettanto necessario prenderci cura della nostra anima, avvicinandoci di più al Signore. Mi auguro di poter ricominciare a celebrare anche nella chiesa di Sant’Antonio, ogni martedì, dove ciascuno di voi potrà continuare ad ammirare questa meravigliosa opera».

E' stata presentata, nei giorni scorsi, la piattaforma digitale VatiVision alla presenza di Papa Francesco. La diffusione di contenuti cristiani alla base del prestigioso progetto in streaming. Alla ristretta udienza con il Pontefice ha partecipato il poliedrico attore Francesco Castiglione. Nei panni di Barba nella serie "Don Matteo", in quelli di Gunter nella fiction "Un passo dal cielo", e ancora, la sua magistrale interpretazione, nel film-documentario "Il Precursore", ha catapultato l'attore, da protagonista assoluto, sulla rete ammiraglia della Ra.i.
"Mi sono sentito piccolo piccolo. Davanti alla forza di Papa Francesco sono rimasto quasi senza fiato. Potevo solo osservare con quanta energia, delicatezza e umiltà il Santo Padre ci ha accolto e spronato a vivere dando il meglio di noi, anche attraverso l’arte", ha affermato Francesco Castiglione, con una nota sulla sua pagina facebook.
"Gli abbiamo parlato di VatiVision, un progetto ambizioso, al centro del quale c’e’ una piattaforma streaming on demand. Sulla piattaforma è presente anche il mio/nostro film-documentario “Il Precursore”. Dare personalmente il dvd a Francesco è stato il regalo più bello che la vita mi abbia mai fatto. Grazie ai produttori Elisabetta Sola e Nicola Salvi di Officina della comunicazione che per l’arte hanno dato tutto. Ricorderemo sempre quello che il Papa ci ha detto poco prima di salutarci: quando la vita non è poesia, l’anima zoppica", ha concluso lo stesso.

Omar Falvo
Giornalista Pubblicista
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E' stata presentata, nei giorni scorsi, la piattaforma digitale VatiVision alla presenza di Papa Francesco. La diffusione di contenuti cristiani alla base del prestigioso progetto in streaming. Alla ristretta udienza con il Pontefice ha partecipato il poliedrico attore Francesco Castiglione. Nei panni di Barba nella serie "Don Matteo", in quelli di Gunter nella fiction "Un passo dal cielo", e ancora, la sua magistrale interpretazione, nel film-documentario "Il Precursore", ha catapultato l'attore, da protagonista assoluto,  sulla rete ammiraglia della Rai.

"Mi sono sentito piccolo piccolo. Davanti alla forza di Papa Francesco sono rimasto quasi senza fiato. Potevo solo osservare con quanta energia, delicatezza e umiltà il Santo Padre ci ha accolto e spronato a vivere dando il meglio di noi, anche attraverso l’arte", ha affermato Francesco Castiglione, con una nota sulla sua pagina facebook.  

"Gli abbiamo parlato di VatiVision, un progetto ambizioso, al centro del quale c’e’ una piattaforma streaming on demand. Sulla piattaforma   è presente anche il mio/nostro film-documentario “Il Precursore”. Dare personalmente il dvd a Francesco è stato il regalo più bello che la vita mi abbia mai fatto. Grazie ai produttori Elisabetta Sola e Nicola Salvi di Officina della comunicazione che per l’arte hanno dato tutto. Ricorderemo sempre quello che il Papa ci ha detto poco prima di salutarci: quando la vita non è poesia, l’anima zoppica", ha concluso lo stesso. 

Omar Falvo

Giornalista Pubblicista

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GRIMALDI - La ricorrenza dei SS. Pietro e Paolo è stata celebrata alla presenza dell’arcivescovo metropolita Francesco Nolè.
I santi patroni di Grimaldi, per scelte fatte in passato e legate ad altre due feste religiose, non vengono venerati per come si dovrebbe, e per come avviene negli altri paesi con i propri patroni; ma quest’anno don Tiberio - da alcuni anni pastore della comunità - ha voluto che si tenesse la Santa messa ed ha invitato il vescovo. Il prossimo anno è stato garantito la festa avrà l’ufficialità che merita.
Puntuale, monsignor Nolè, accompagnato dal segretario particolare, don Pasquale Panaro, è arrivato in piazza dove ad attenderlo c’erano il parroco, il sindaco Roberto De Marco, il vicesindaco Gabriella Occhipinti, l’assessore Giuseppe Sicoli, il tenente della Compagnia carabinieri di Rogliano, Laganà, il maresciallo Drago della Stazione carabinieri di Grimaldi, e il vigile urbano Vecchio. Breve percorso per arrivare davanti alla chiesa madre, con i fedeli in attesa e disposti nei banchi in modo da rispettare le misure anticovid. L’arcivescovo, prendendo la parola, ha chiesto un applauso per i concelebranti don Franco Maio, che ha compiuto cinquantuno anni di sacerdozio, e padre Eugenio Clemenza, quarantuno, entrambi grimaldesi; ed anche per don Sergio non presente alla funzione, che ha compiuto cinquantasei anni di impegno pastorale. Subito dopo, i saluti sono stati rivolti alle autorità civili e militari, e a tutti i presenti che nonostante il giorno feriale e le limitazioni non hanno voluto mancare all’evento.
«Mi congratulo - ha detto Nolè - con don Tiberio per aver ripristinato la festa dei santi Pietro e Paolo: gli apostoli sui quali è fondata la nostra chiesa. Il Signore ha dato a loro il compito di essere testimoni della fede e annunciatori del Vangelo. Vogliamo esserlo anche noi chiedendo perdono dei nostri peccati per essere degni di questo compito che il Signore ci ha assegnato».
Una puntualizzazione il vescovo l’ha riservata ai nuovi mezzi di informazione «che - ha sottolineato - se usati bene hanno una importanza fondamentale. In questo periodo hanno portato la parola di Dio nelle famiglie. Un saluto particolare alle persone che soffrono, alle persone sole, agli anziani. E a coloro che hanno perso un familiare, come nella circostanza della morte del grimaldese Franco Potestio».
Il sindaco De Marco, nel ringraziare per la presenza l’arcivescovo, ha ricordato le difficoltà dell’emergenza sanitaria, con l’esemplare comportamento tenuto dai cittadini: «adesso - ha dichiarato - si è ricominciato a vivere, rimpossessandoci dei nostri luoghi e delle nostre chiese. La sua presenza, eccellenza - ha dichiarato De Marco - assume il valore della rinascita, e della ripartenza».
La visita del vescovo si è conclusa a palazzo Nigro, sede municipale, dove la giunta ha omaggiato Nolè, di una raffigurazione dei santi Pietro e Paolo, realizzata dall’artista Gabriele Ferrari.
Piero Carbone, giornalista pubblicista

ALTILIA - «Rivolgo un sentito ringraziamento al signor Diego Ferrari della Gaedi Arti Grafiche, per la donazione di quattrocento mascherine Bat Mask da distribuire ai cittadini, privilegiando i più bisognosi».
E’ quanto viene riportato nella parte iniziale di una nota inviata alla stampa da parte del sindaco di Altilia, Pasqualino De Rose, che così prosegue: «E’ un dovere, a nome mio personale e da parte dell’esecutivo comunale, sottolineare la generosità di una azienda locale, per la sensibilità e lo spirito di collaborazione, in direzione dei cittadini. Fa veramente onore a dei giovani locali che, con tanti sacrifici personali, danno vita ad una iniziativa imprenditoriale e si rendono protagonisti di un amore profondo verso la gente, con un dono di mascherine di protezione, in questo momento particolare per i cittadini. La ditta Gaedi Arti Grafiche di Diego Ferrari, si ricorda che, in piena emergenza sanitaria, è stata già protagonista con una donazione all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Nella lettera inviata al nostro Comune, - sottolinea il primo cittadino - da parte della ditta Gaedi Arti Grafiche di Diego Ferrari, emerge un sentimento profondo, di stretto e profondo legame con la propria terra e della comunità di Altilia e dell’intera Calabria. Un gesto nobile che esalta uno spirito autentico, genuino, di concorrere in modo concreto all’esaltazione dei valori di solidarietà, di fratellanza, in un momento storico, eccezionale per la comunità. Un grazie affettuoso, a nome della comunità, - ha concluso De Rose - soprattutto verso un giovane che dà amore all’intera comunità di Altilia e della nostra terra di Calabria».
Piero Carbone, giornalista pubblicista

GRIMALDI - Alla messa solenne per celebrare i patroni Pietro e Paolo, ha partecipato monsignor Francesco Nolè. La funzione religiosa si è svolta stamattina nella chiesa madre, alla presenza di don Tiberio Nucera, parroco di Grimaldi, di altri sacerdoti, del sindaco Roberto De Marco, di rappresentanti delle Forze dell'Ordine.
Don Tiberio, che si sta impegnando per solennizzare questa festività, e celebrare degnamente i santi patroni del paese, ha rivolto una preghiera agli apostoli affidando loro l'intera comunità. «Ritorni Grimaldi, col vostro aiuto - ha detto il parroco - a spalancare le porte a Cristo che è via, verità e vita».
Nell'omelia, Monsignor Nolè ha tracciato un profilo delle due figure simbolo della Chiesa e ha sottolineato l'importanza dei mezzi di comunicazione che, nel periodo di "chiusura" appena trascorso, hanno permesso a molti di continuare a seguire le funzioni religiose.
Un caloroso saluto al vescovo è stato rivolto dal primo cittadino. «La sua presenza qui - ha espresso De Marco - è un segnale di ripartenza e di conforto».
A partire dal prossimo anno, accanto alle celebrazioni religiose si svolgerà anche la festa civile, affinché anche i santi Pietro e Paolo possano essere festeggiati solennemente dai grimaldesi, così come avviene per Sant'Antonio e la Madonna di maggio.

Gent.mo Sig. Sindaco, Gent.mi Amministratori,
come ben sapete, l’emergenza Covid-19 ci ha tenuto e ci terrà ancora impegnati per parecchio tempo. Con la fine del lockdown, com’è noto, dovremo comunque rispettare alcune basilari norme di sicurezza. Prime tra tutte il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine.
In questa fase di emergenza il sottoscritto Diego Ferrari, in qualità di tiolare della Gaedi Arti Grafiche, ha scelto di essere utile nell'esigenza del momento riconvertendo una parte della propria produzione aziendale. L’idea è stata ed è quella di offrire un prodotto di uso quotidiano utile e riutilizzabile.
Il forte senso di appartenenza che mi lega alla comunità, ha portato me, ma anche la mia rete di collaboratori, a pensare di donare un cospicuo quantitativo di dispositivi (mascherine) da mettere a disposizione dell’intera comunità.
Doniamo n. 400 mascherine BAT MASK ad uso civile.
L’appartenenza è molto più dell’esigenza personale. Il senso di appartenenza ci fa dimenticare l’IO e ci fa concentrare sul NOI. Noi, inteso come comunità.

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