Nel corso del Consiglio regionale sulle dichiarazioni programmatiche illustrate dalla presidente Jole Santelli, avevamo annunciato una proposta di legge per la razionalizzazione delle attività delle Aziende del servizio sanitario regionale calabrese, vista anche la convergenza che si era registrata in Aula”. È quanto afferma il consigliere regionale Carlo Guccione che, insieme agli altri consiglieri regionali del Gruppo Pd, Domenico Bevacqua, Nicola Irto, Libero Notarangelo, Luigi Tassone, ha presentato oggi la proposta di legge “Misure di razionalizzazione delle attività delle Aziende del servizio sanitario regionale”.
“In questa proposta i presidi territoriali per acuti (Spoke) vengono scorporati dalle Aziende sanitarie provinciali di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e sono attribuiti alle Aziende ospedaliere che operano nel rispettivo territorio. La proposta di legge – spiega il consigliere Guccione - è volta a garantire un’integrazione più efficace delle reti clinico-assistenziali e a favorire la collaborazione multidisciplinare tra professionisti al fine di uniformare i comportamenti clinici funzionali e a garantire un miglioramento complessivo in termini di efficienza, continuità assistenziale, sicurezza, qualità e sostenibilità economica dei servizi”.
In sostanza attraverso questa proposta di legge “potremmo migliorare la qualità delle prestazioni ospedaliere e ottimizzare le risorse economiche. Quindi il nuovo assetto istituzionale organizzativo previsto nella proposta di legge – dichiara Carlo Guccione - tende a favorire la nascita di un sistema ospedaliero per acuti caratterizzato da una più efficace integrazione e da una migliore regolazione dell’accesso iniziale del paziente evitando così trasferimenti e spostamenti successivi.
La Calabria, secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute, si piazza all’ultimo posto in classifica con appena 1,95 posti letto ogni mille abitanti; in Emilia 3,14 posti letto ogni mille abitanti, in Friuli 5,02. Il numero di posti letto totali in Italia è di 3,2 ogni mille abitanti.
La spesa sanitaria pro-capite in Calabria è di 200 euro in meno per abitante rispetto alla media nazionale. Lo Stato versa nelle casse calabresi quasi 200 milioni in meno all’anno. Anche per questo è importante aprire una nuova fase di riorganizzazione del sistema sanitario regionale che deve servire a migliorare soprattutto la sanità territoriale, dando alle Aziende sanitarie provinciali il compito di costruire una rete territoriale attualmente inesistente, sgravandosi dalla gestione degli ospedali. L’idea dello scorporo degli ospedali Spoke va proprio in questa direzione”.
“Le risorse umane, strumentali e finanziarie relative ai presidi ospedalieri per acuti – è scritto nella proposta di legge a firma Guccione, Bevacqua, Irto, Notarangelo e Tassone - sono trasferite alle Aziende ospedaliere che subentrano nei rapporti giuridici attivi e passivi. I direttori generali delle aziende interessate alla riorganizzazione operano una ricognizione congiunta dei reciproci rapporti e l’imputazione dei relativi oneri economici da sottoporre all’approvazione della Giunta regionale. L’integrazione dei presidi ospedalieri Hub e Spoke dà vita alle Aziende ospedaliere provinciali di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria”. La proposta di legge, composta da quattro articoli e la sua approvazione non implica alcun onere finanziario per l’amministrazione regionale, prevede che le procedure concorsuali siano svolte su base regionale.
“La nostra è una proposta di legge aperta al confronto e alla discussione – sottolinea il consigliere regionale Carlo Guccione – ma non bisogna perdere tempo e avviare l’iter per dare il via a una nuova riorganizzazione della sanità calabrese, facendo tesoro anche delle inefficienze e di tutto quello che è emerso nella gestione dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Appena sarà assegnata la Commissione consiliare competente si avrà modo, attraverso le audizioni di tutti i soggetti interessati, di approfondire e accogliere eventuali modifiche migliorative alla proposta di legge.
Crediamo siano ormai maturi i tempi per la nascita delle Aziende ospedaliere provinciali di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria, certi che contribuirebbero a realizzare una più efficiente e migliore sanità ospedaliera”.



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