BELSITO – Il gruppo di minoranza “Belsito verso la Rinascita” interviene sulla questione relativa al fondo, demaniale e inalienabile, di località “Corsaro o Manca Ceraso”. Lo stesso, perlopiù boschivo, era stato venduto dal Comune a un soggetto privato, ma è tornato di proprietà della comunità belsitese, con la sentenza commissariale del 15 aprile 2020.
Nel rendere pubblico, attraverso il social facebook, il ricorso alla sentenza presentato dall’acquirente alla Corte di Appello di Roma Sezione Usi Civici, “Belsito verso la Rinascita”, evidenzia come esso rappresenti “un ulteriore caparbio tentativo di togliere il bene ai cittadini di Belsito”.
“Per correttezza – si legge nella nota - pubblichiamo il ricorso alla sentenza presentato dall’acquirente alla Corte di Appello di Roma Sezione Usi Civici. Da una attenta lettura, si evince chiaramente che vengono addotte le stesse motivazioni presentate, a suo tempo, al Commissario degli Usi Civici della Calabria che le ha in blocco rigettate. L’appello, assolutamente legittimo per legge, rappresenta comunque un ulteriore caparbio tentativo di togliere il bene ai cittadini di Belsito. È appena il caso di precisare – sottolinea il gruppo di minoranza - che di tutto il patrimonio comunale, il bosco rappresenta il solo e unico bene, a differenza di tutti gli altri beni che hanno invece un costo, che attraverso una regolare programmazione di taglio del legname porterebbe, come lo ha portato in passato, migliaia di euro alle casse comunali”.
Nella foto, il capogruppo Giovanni De Rose