INCONTRO di Eugenio Montale:
“Tu non m’abbandonare mia tristezza
sulla strada
che urta il vento forano
co’i suoi vortici caldi, e spare; cara
tristezza al soffio che si estenua: e a
questo,
sospinta sulla rada
dove l’ultime voci il giorno esala
viaggia una nebbia,
alta si flette
un’ala
di cormorano".

 

COMMENTO CRITICO 
Profondo è il pessimismo del Poeta che vieppiù emerge nelle righe di questa lirica che abbandona una linea soggettiva di disagio esistenziale per approdare ad una visione non più estenuante di decadenza morale e di incapacità di riportarsi al mito dell’età esistenziale ma accettare una comune concezione del vivere pur nella contezza di precaria crisi della storia del tempo e dei valori universali.
In tal modo il triste rimpianto di una latente pena diviene pesante viatico di un vissuto dove “il male di vivere” s’insinua passivamente nell’anima. Il malessere psicologico del Poeta si compenetra nella caotica angoscia in cui è costretta a vivere l’umanità cittadina immersa nello squallore della quotidianità priva di fini da perseguire. La tristezza impera sovrana lasciando un vuoto profondo ad un’esistenza già vuota che si disperde nelle folate ventose e nella coltre di fitta nebbia.
Flebile speranza di redenzione è riposta nella vis dell’amore attraverso un “incontro” che possa lenire il pessimismo dell’anima onde oltrepassare il limite dell’essere. 

 

BREVI NOTIZIE BIOGRAFICHE FRANCO VETERE
Docente emerito dei Licei, è uno studioso di grande valenza, acuto scrittore, poeta, saggista e critico letterario. I suoi commenti in prosa e versi sono stati apprezzati in molte manifestazioni culturali, vergati e declamati con grande afflato, carico e denso di grande significato e di “sentimento”. È autore delle seguenti sillogi poetiche: Lo sguardo e la memoria, Saggio poetico di storia umana, Eroi in poesia, Lirici Greci e Latini; Saggi in prosa: Apocalisse e Cristo, Hermetica, Egittologia, Theologica, Religioni orientali, Monachesimo illuminato, Boheme e Scapigliatura, Saggio letterario sul primo 900, Autori stranieri dell’800, Gli Evi della Letteratura italiana; Silloge di pensieri sparsi. Le opere citate sono state da me commentate secondo il percorso tracciato dall’autore.
(Antonio Aiello

 



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