SAVUTO - Fronte unico di diciotto sindaci dell’area a sud di Cosenza a supporto delle prese di posizione del sindaco di Rogliano per restituire all’ospedale S. Barbara il ruolo che gli spetta.
I primi cittadini di Altilia, Bianchi, Belsito, Carpanzano, Cellara, Colosimi, Figline, Grimaldi, Malito, Mangone, Marzi, Panettieri, Parenti, Paterno Calabro, Pedivigliano, Piane Crati, Scigliano, S. Stefano di Rogliano, hanno per questo inviato una lettera ai commissari straordinari Giuseppina Panizzoli e Simonetta Cinzia Bettelini, al commissario ad acta Saverio Cotticelli, al presidente della Regione, Jole Santelli, e al presidente della Conferenza dei sindaci Flavio Stasi.
«L’ospedale “Santa Barbara” di Rogliano - è scritto nella istanza - ha disimpegnato, con esiti del tutto soddisfacenti, la missione Covid che gli era stata assegnata dai vertici dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, all’esito di sopralluoghi effettuati dal commissario aziendale e dalle competenze tecniche della stessa Ao; il presidio figura ancora come ospedale a destinazione Covid, nonostante il reparto sia vuoto di degenze sin dai primi giorni del mese di maggio; a tutt’oggi, nella struttura non sono stati segnati i percorsi anti Covid, nonostante l’attivazione del reparto di Medicina;a tutt’oggi, l’Ao non ha ottemperato agli impegni assunti nella fase preCovid circa il ripristino dei reparti, degli ambulatori e dei servizi preesistenti, con la sola esclusione di Medicina e di Radiologia; a tutt’oggi, tra l’altro, non è stata riattivata la Dialisi, dotata di ambienti funzionali e di apparecchiature di ultima generazione, e questo a fronte dei gravi disagi che i dializzati devono affrontare per la terapia, limitata alle strutture della città capoluogo, che addirittura dispongono turnazioni notturne per i pazienti; a tutt’oggi, risultano inutilizzati i blocchi operatori modernissimi, laddove si escludano due o tre interventi effettuati nelle ultime settimane, con il che denotando una grave situazione di inadempienza e di indifferenza colpevole a fronte della pressante domanda dei pazienti, anche per piccoli interventi; a tutt’oggi, risultano inutilizzati ben quaranta posti letto e ampi spazi che potrebbero essere disponibili per altre sale di degenza».
Per quanto evidenziato i sindaci del Savuto chiedono «che l’Azienda ospedaliera restituisca all’ospedale “Santa Barbara” il ruolo che gli spetta nell’ambito aziendale; e che si proceda a un piano di potenziamento dell’intero sistema sanitario pubblico a tutela della salute dei cittadini; e che avverta il dovere istituzionale di raccordarsi con le amministrazioni comunali, in capo alle quali risiede la responsabilità della rappresentanza democratica, riconosciuta e tutelata dalla Costituzione».
Piero Carbone, giornalista pubblicista



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