"Lo Zenith ferma il Sole al suo massimo apice, come se volesse renderlo invitto nella Sfera celeste attraverso i Tropici"

 

"Rapian gli amici una favilla al Sole a illuminar la sotterranea notte, perché gli occhi dell'uom cercan morendo la Luce"

 

 

A cura di F. VETERE


Un arcano significato trasuda dai versi foscoliani nel carme "Dei Sepolcri", in cui gli occhi umani si dilatano per catturare, in estremo anelito di speranza la Luce, prima che l'ultimo soffio di vita abbandoni il corpo, ormai preda degli artigli della morte.

La Luce, quale emanazione dell'Astro divino, cadenza il dramma della vita fin dagli epocali primordi attraverso l'ineluttabile alternanza di nascita e ultimo trapasso.

 

 

Così l'uomo diviene attore del suo essere nel divenire e del suo colpevole disfacimento, dopo inutile scontro con le veementi forze della Natura, rigenerata dal Disco solare.

La grande Epopea umana inizia con l'adorazione del divino Astro e con la genesi di un culto solare a cui affidare la bilancia dei terreni destini.

Un connubio tra sacro e divino sfocia nella nascita di una Mitologia solare, consacrata dal fertile humus del misticismo egizio, che gemmerà copiosamente per rigermogliare in altri religiosi rivi, affermandosi nella Terra dei faraoni come Scienza emetica.

Nella fase solstiziale estiva, quando il Sole raggiunge il punto statico del suo massimo apogeo, il sacro Nilo imporpora le sue acque senza orizzonte, esondando nelle fertili e generose terre egizie per fecondarle con benefico limo.

L'Ermetismo egizio è rigenerato dal culto solare e dalla sua essenza, che plasma la dottrina occulta, custode dei simboli di rigorosa religiosità e che identifica il Disco fiammeggiante quale intermediario fra divino e profano.

In virtù di tale potenziale privilegio, la Luce raggiunge il climax della sua massima progressione apicale, imprimendo maggior forza propulsiva per sconfiggere il crepuscolo delle tenebre.

La tradizione celebra gli eventi solstiziali con rito pagano, sublimando la Luce nel suo cammino di maggior luminescenza all'insegna del "Dies natalis solis invicti" che segna l'acme solare.

Il Mito, alimentato dalla Filosofia greca rafferma in unico significato Luce -Uomo, immortalandolo a divina dimensione, come il citaredo Orfeo, assurto ad adoratore del Sole e della Luna.

Il grande Pitagora, filosofo dei numeri sacri, disvela il mistero della Luce, figlia del "Sol invictus", dai cui frammenti, imprigionati dalle tenebre, si forma una luminosa scia a guisa di mirato percorso per l'uomo, attratto dalla genesi del mondo.

La dottrina manichea, temprata dalla dicotomia degli opposti in continuo contrasto, attribuisce alla massima forza dei raggi del Sole estivo la sua invincibile potenza.

La Scienza ermetica consacra il divino Sole quale entità a largo spettro o come Occhio del mondo, incastonato nella volta celeste e fiero del suo trionfo dopo essersi affrancato dalla tregua equinoziale.
È un momento questo di arcana simbologia, rispettata da ogni civiltà umana, che annualmente cadenza l'evento solstiziale con riti insiti nella tradizione.

L'eterna Roma si lascia rapire dalla suggestione del Culto solare, propagato anche dal Mitraismo attraverso i dettami religiosi del profeta persiano Zaratustra, rigenerati nel suo eremitaggio in sperduti luoghi.

L'Eliolatria in epoca imperiale romana si fonde con il culto di Mitra, venerato come dio della Luce in contrasto con il dio bifronte Giano, che l'antica tradizione celebra come dio degli dei e custode del Tempo, consacrato dalla Luce emanata dal "giorno del Sole nuovo".

 

Comunque, nel nome dell'amore per la Natura, cercano di coesistere due diverse istanze di culto fra Dionisiaci, adoratori della Luna e Apollinei, devoti al Sole.

La Natura riesce a trionfare sempre, vuoi per il benefico influsso della Luna vuoi per la forte generosità del Sole, che pur quiescente nei periodi equinoziali ed invernali, riesce a dar più forza ai suoi raggi per rinvigorire l'orbe terrestre attraverso la rinascita delle sue creature.

Per questo l'uomo celebra la grande rivincita solstiziale nell'universale valore del dramma cosmico della morte e della resurrezione.
L'influsso solare permea gli

umani rendendo loro centralità nel Cosmo, esortandoli a concretizzare nuovi progetti di vita dopo essere inebriati dalla vittoria del SOL INVICTUS.

 

Francesco Vetere
Author: Francesco Vetere
Biografia:
Docente emerito dei Licei, è uno studioso di grande valenza, acuto scrittore, poeta, saggista e critico letterario. I suoi commenti in prosa e versi sono stati apprezzati in molte manifestazioni culturali, vergati e declamati con grande afflato, carico e denso di grande significato e di “sentimento”. È autore delle seguenti sillogi poetiche: "Lo sguardo e la memoria", "Saggio poetico di storia umana", "Eroi in poesia", "Lirici Greci e Latini"; Saggi in prosa: "Apocalisse e Cristo", "Hermetica", "Egittologia", "Theologica", "Religioni orientali", "Monachesimo illuminato", "Boheme e Scapigliatura", "Saggio letterario sul primo 900", "Autori stranieri dell’800", "Gli Evi della Letteratura italiana"; "Silloge di pensieri sparsi". Le opere citate sono state da me commentate secondo il percorso tracciato dall’autore. (Antonio Aiello)


Notizie

Premium Sabatum (2)

Visitatori (2)

632892
OggiOggi127
IeriIeri476
Questa SettimanaQuesta Settimana2228
Questo MeseQuesto Mese7046
TotaliTotali632892
Highest 02-02-2024 : 1323
13.58.201.235
US
UNITED STATES
US

Photo Gallery (2)