GRIMALDI - È stata rinviata la serata finale per il “Premio Grimoaldo I” edizione 2020 del concorso nazionale di poesia in lingua italiana e in vernacolo. Il presidente dell’associazione socio culturale Alessandro Tartaro spiega così la decisione.
«Anche se entrati in una nuova fase del Covid 19, - dichiara - persistono ancora una serie di situazioni che snaturerebbero lo spirito della cerimonia di premiazione prevista per il dodici settembre: ci riferiamo alla serie di normative di distanza di sicurezza, all'uso di mascherine e di altri dispositivi di protezione, in direzione completamente opposta al senso di vicinanza che la nostra associazione ha sempre inteso perseguire sin dal suo nascere. Tutto ciò brevemente esposto, è del tutto necessario provvisoriamente fermarci e rinviare la nostra serata finale. La giuria di esperti infatti, dopo avere inizialmente riscontrato le difficoltà di portare avanti il lavoro di selezione della notevole quantità di opere pervenute, lavoro che implica incontri e scambi di opinioni, inizialmente ritenuti preferibilmente non attuabili, sarà di nuovo a lavoro sin dalla prossima settimana. Ne consegue che la data fissata per la manifestazione letteraria viene annullata. La segreteria del premio pertanto, - conclude il presidente di “Grimoaldo” chiedendo scusa per il disagio provocato, provvederà a contattare, entro il mese di ottobre, i finalisti selezionati e, in seguito, a comunicare la nuova data per la premiazione».
Piero Carbone, giornalista pubblicista

Rispolverata in occasione del 200esimo anniversario della grande opera del Maestro di Recanati


L'INFINITU

T'haiu avutu sempre dintra 'u core,
suarina muntagnella 'nnanzi a mmie,
e, stu voscu 'e spruci, c'addue te giri giri,
ammuccia puru u mare,
mentre m'assettu e po me guardu 'ntornu,
para ca 'u munnu 'nun se fruna mai,
e c'è sentu 'nu risorvu 'e pace 'ntra st'ammutazzune
chi m'arricetta queta queta u'anima.
E tantu chi m' squita li penseri mei,
me para ca ce viu u paradisu, e lu Signure,
e, me spauracchia l'anima sulu 'u penseru.
E, cumu 'nu ventu chi se 'ntramisca dintra stu voscu,
sentu ca m'accarizza 'na frugata e pace,
e viu chill'atru munnu, e sentu 'e vuci,
chi ricamanu penseri intra stu tempu,
e puru 'e chilla gente ca nun c'è cchiu.
E accussi, quetu quetu mi ce scialu
e me sentu chianu chianu, suspuiare...
e me 'mpruscinu e abballariu ccu 'nnu dicriu
intra stu vullu granne, bellu cumu 'u mare.
(Antonio Simarco. 2005)

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NOTE
Suarina: sola, soletta
Voscu e spruci: bosco e siepi
Ammuccia: nasconde
M’assettu: mi siedo
Fruna: che non finisce
Ammutazzune: muto, silenzio
M’arricetta: che mi collochi in tranquillità
Squitu: che dà quiete
Spauracchiu: momento di Paura
Frugata: brusca, ventilata
Suspuiare: essere sospeso con movimenti rilassanti
'Mpruscinu: collocarsi a terra, avvinghiarsi mescolarsi alle cose
Abballariu: movimento ritmico, felice
Dicriu: divertimento
Vullu: grande piscina d'acqua

ALTILIA - “I richiami della coscienza” di Donato Bernardo Ciddio è stato presentato presso la biblioteca comunale. Si tratta di una carrellata poetica, un corpus mnemonico, una visione d’insieme lunga una vita. Gli ideali politici e il vento del cambiamento della fine degli anni ’60, il riflusso dei ’70, la metamorfosi degli ’80, gli incerti ’90, fino ad arrivare al nuovo secolo.
L’autore, davanti a un numeroso pubblico, ha dichiarato di essere contento di aver potuto presentare il libro ad Altilia suo paese di origine dopo aver dovuto rinunciare per il Covid a quattro presentazioni.
«Il contenuto delle poesie ha uno stile asciutto oserei dire ermetico, - ha spiegato - che risente involontariamente delle correnti culturali del secolo scorso, ma scavando meglio tutto il lavoro si può dividere in poesie esistenziali, descrittive, ironiche ed autoironiche, evocative, di natura sociale, sentimentali. Nelle poesie descrittive ho provato sempre ad illuminare i luoghi dove ho vissuto: Altilia, la pineta di S. Andrea, Roma, Venezia».
Nell’intervento l’autore ha letto alcune poesie ritenute più che significative come quella dedicata alla madre e al paese di origine.
In conclusione Donato Bernardo Ciddio ha ricordato le sue prossime pubblicazioni, tra cui un altro libro di poesie. Bernardo Ciddio ha un curriculum di tutto rispetto: si è laureato nel 1980 in Ingegneria nucleare, ha ricoperto ruoli importanti nella segreteria del sindacato Uil nel Lazio, e dal 1990 al 2014 ha ricoperto la carica di segretario nazionale della Feneal Uil. La presentazione de “I richiami della coscienza” ha avuto gli interventi del sindaco Pasquale De Rose, di don William, dello storico Gianfranco Ferrari, del consigliere comunale Paolo Fiorillo, del bibliotecario Antonio Curcio, e del giornalista Piero Carbone.

ALTILIA – “I richiami della coscienza” libro di Donato Bernardo Ciddio verrà presentato oggi pomeriggio alle 17.30 presso la biblioteca comunale “Emilio Ferrari”. Aprirà l’incontro con l’autore, il sindaco Pasquale De Rose, a seguire gli interventi di don William Giuliano, dell’architetto Paolo Fiorillo, dello storico Gianfranco Ferrari e del giornalista Piero Carbone.
«Si tratta - si legge in una recensione - di una carrellata poetica, un corpus mnemonico, una visione d’insieme lunga una vita, dagli anni ’60 ai giorni nostri. Richiami della coscienza sono lo specchio di un vivere, la radiografia di chi ha visto avvicendarsi le decadi prodigiose di un’Italia in perenne mutamento e di chi, queste decadi, le ha attraversate. Gli ideali politici e il vento del cambiamento della fine degli anni ’60, il riflusso dei ’70, la metamorfosi degli ’80, gli incerti ’90, fino ad arrivare al nuovo secolo, sospeso e indecifrabile». 

PAOLA - La generosità dei calabresi e la bellezza dei paesaggi del mare in Calabria, ma soprattutto il richiamo a un amico invisibile, con la grande storia di Francesco da Paola e la piccola storia del migrante Amir, dove il Santo calabrese più conosciuto al mondo guida il bambino che si nasconde in ciascuno di noi.
Tutto questo si ritrova nel libro di Rosalba Baldino, “Mi porti da Francesco” (edito da Falco Editore), che insieme alla sua precedente opera, “I cristalli di Francesco” (idem), sarà tema di dibattito con l’autrice la sera di giovedì 27 agosto, alle ore 21.30, nel corso di un evento pubblico che si svolgerà presso la Villa Comunale di Paola (CS).
Organizzato dall’associazione Confluenze, l’incontro è patrocinato dalla Città di Paola, che ha voluto così regalare ai turisti, presenti ancora in massa nella bellissima località tirrenica del cosentino, un interessante appuntamento culturale, proprio come nelle migliori tradizioni estive, in cui la presentazione e discussione di libri trovano sempre grande interesse e riscontro, insieme a tanti temi di attualità su cui discutere.
Il dialogo a più voci con l’autrice, moderato dal giornalista Valerio Caparelli, sarà anticipato dai saluti introduttivi del Sindaco della Città di Paola, Roberto Perrotta, dall’Assessora alla Cultura, Marianna Saragò, e dalla presidente dell’associazione Confluenze, Francesca Daniele.
Prima della chiusura assegnata all’autrice dei libri, la giornalista Rosalba Baldino, seguirà un interessante dibattito su temi riconducibili ai contenuti delle opere con gli interventi di: Graziano Di Natale, Consigliere regionale della Calabria; Padre Domenico Crupi, portavoce dell’Ordine dei Minimi di Paola; Lucia Baroni Marino, Presidente della Sezione di Paola della FIDAPA; Tatiana Curti, Neuropsichiatra Infantile dell’ASP di Cosenza; Michele Falco, Editore.
L’evento verrà introdotto e animato, nel corso del talk, dalla lettura di alcuni brani dei libri della Baldino, tenuti a cura dell’attore amatoriale, socio di Confluenze, Rodolfo Perri, e da alcuni interessanti quadri di danza, con le iovani ballerine Denise Martello Panno, Mariantonietta Samà e Sara Carol Vizzino.
Il balletto è a cura dell’Accademia Danceart School di Rosalia Romagno, coadiuvata nelle coreografie dalla maestra Alessia Guaglianone. 

C’è attesa per la presentazione del libro “Il padre calabrese di Bob Dylan” di Luigi Michele Perri (distribuito da Amazon), in programma per oggi, lunedì 24 agosto, alle ore 17.30, nella piazza Anfiteatro di Camigliatello Silano. L’iniziativa è stata assunta nell’ambito della rinomata rassegna culturale “Incontri silani. Letture ad alta quota”. Le relazioni saranno tenute dal docente universitario ed ex senatore Massimo Veltri, e dalla professoressa Antonietta Cozza. Interverranno i sindaci: Giovanni Altomare di Rogliano, Nuccio Martire di Casali del Manco, Salvatore Monaco di Spezzano della Sila, Felice D’Alessandro di Rovito, Antonio Muto di Pietrafitta, Marcello Gaccione di Lappano e il direttore della sede regionale della Rai, Demetrio Crucitti.
In una nota di presentazione dell’evento, l’organizzazione, coordinata da Egidio Bevilacqua, sottolinea: "L’appuntamento, che apre la parte conclusiva di questo ciclo annuale della manifestazione, oramai entrata nella tradizione culturale di Camigliatello, rappresenta uno dei momenti di maggiore richiamo. Ne è testimonianza l’accoglienza che, a poco più di un mese dalla sua uscita, i lettori hanno riservato ad un libro di indubbia caratura letteraria. Sarà presente l’Autore, noto giornalista e scrittore, vincitore di numerosi premi letterari, non ultimo quello indetto dalla Rai, “NarreRai”/edizione 2012, il Raimondo Manzini” per uno studio sul meridionalismo e il “Pino d’Oro” per la Storia contemporanea. Perri può vantare volumi di successo come: “Giornalisti a sedici anni”, con prefazione di Antonio Ghirelli, testo di studio adottato, negli anni Novanta, in due sessione di Esami di Stato al “Telesio” e allo “Scorza” di Cosenza; “La Repubblica del Presidente” (ed. Rubbettino), testo acquisito dalla commissione parlamentare, la commissione Alessi sui “Misteri d’Italia”; “Come nasce una mafia”, recensito dal giudice Antonino Caponnetto (capo del pool antimafia di Palermo, di cui fecero parte Falcone e Borsellino), e “Il monocolo”, premiato romanzo storico, edito da Rai Eri". 

GRIMALDI - «Possiamo riabbracciarci dopo l’emergenza sanitaria con le parole del libro "A modo mio mi prendo cura di te" di Emanuela Cangemi». L’assessore Gabriella Occhipinti ha aperto così la serata di presentazione del saggio romanzo della scrittrice di Belsito, prima iniziativa dell’amministrazione comunale nel dopo Covid. «La scelta di tenere l’iniziativa sul terrazzo dello storico palazzo Nigro, oggi sede del municipio, - ha sottolineato Occhipinti - non è avvenuta a caso, qui ha sede la biblioteca comunale e da qui lanciamo un segnale di riapertura proprio in quanto le prime attività a chiudere per il coronavirus sono stati i musei e i centri culturali. Riapriamo in sicurezza con le nuove procedure. Ma non parliamo più di distanza sociale - ha detto l’assessore e vicesindaco - ma di distanza fisica».


Il titolo dato all’evento è stato più che significativo “Lib (e) ri a Palazzo Nigro”, e la partecipazione di molte persone ha confermato come ci sia voglia di uscire e stare insieme possibilmente con attività e nuovi stili di vita. Proprio il sindaco Roberto De Marco nei saluti ha rimarcato il titolo del libro «che - ha detto - è veramente attuale per noi tutti, soprattutto per me come sindaco e come amministrazione: attraverso le nostre competenze siamo stati vicini ai cittadini».
Gli interventi dei relatori sono stati anticipati da uno omaggio riservato allo scomparso Ennio Morricone nella esibizione del soprano Lucia Morello e dei musicisti Edvige Roncone e Giampaolo Palermo. La voce chiara e limpida di Morello, soprano, pianista, e docente del Conservatorio di Cosenza, si è estesa magicamente in paese e in molti sono stati i cittadini che hanno poi fatto sapere di essere restati ammaliati da quanto si diffondeva dal palazzo comunale.


Emanuela Cangemi, che può ambire ad essere la scrittrice più prolifica nella Valle del Savuto, per aver pubblicato in pochi anni quattro libri, nell’intervento ha spiegato alcuni punti caratteristici che hanno intessuto il volume. «Il mio è un saggio romanzo in chiave musicoterapica - ha dichiarato - che presenta quattro saggi introduttivi elaborati da figure specifiche: un sacerdote, un musicista, una docente in lettere, e un medico. Mi sono ispirata nello scrivere a Paolo Giordano autore de La solitudine dei numeri primi, utilizzando come criterio costruttivo il suo ma basandomi sulla teoria dei suoni armonici. Il mio ringraziamento - ha concluso il Maestro Cangemi va all’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco De Marco, dal vicesindaco Occhipinti, e dal giovane assessore Giuseppe Sicoli».


L’Ave Maria di Caccini ha preceduto l’intervento di Maria Scornaienchi, per la quale si tratta di un libro semplice ma intenso, nel quale si narra la storia di un gruppo di persone di un paese che si tramandano vissuti accompagnati dalla musica. Te voglio bene assaje, altro intervallo musicale, e Lucia Morello ha espresso la sua chiave di lettura. «Un telaio quello utilizzato da Emanuela per affermare dei concetti importanti. La scrittrice grazie ai suoi studi alle sue doti, è una percussionista e diplomata in musicoterapia, mette in luce i personaggi dal punto di vista psicologico ma lo fa per rendere fruibile, anche alle persone che non hanno studiato musica, dei concetti musicali molto tecnici. Il significato del libro è in fondo prendersi cura degli altri, non dare per scontato l’altro».
L’interpretazione di Parlami d’amore Mariù ha preceduto l’intervento del giornalista Piero Carbone, autore della foto di copertina, a conclusione di un incontro culturale che ha ravvivato il borgo grimaldese.
P.C. 

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