GRIMALDI - «Possiamo riabbracciarci dopo l’emergenza sanitaria con le parole del libro "A modo mio mi prendo cura di te" di Emanuela Cangemi». L’assessore Gabriella Occhipinti ha aperto così la serata di presentazione del saggio romanzo della scrittrice di Belsito, prima iniziativa dell’amministrazione comunale nel dopo Covid. «La scelta di tenere l’iniziativa sul terrazzo dello storico palazzo Nigro, oggi sede del municipio, - ha sottolineato Occhipinti - non è avvenuta a caso, qui ha sede la biblioteca comunale e da qui lanciamo un segnale di riapertura proprio in quanto le prime attività a chiudere per il coronavirus sono stati i musei e i centri culturali. Riapriamo in sicurezza con le nuove procedure. Ma non parliamo più di distanza sociale - ha detto l’assessore e vicesindaco - ma di distanza fisica».
Il titolo dato all’evento è stato più che significativo “Lib (e) ri a Palazzo Nigro”, e la partecipazione di molte persone ha confermato come ci sia voglia di uscire e stare insieme possibilmente con attività e nuovi stili di vita. Proprio il sindaco Roberto De Marco nei saluti ha rimarcato il titolo del libro «che - ha detto - è veramente attuale per noi tutti, soprattutto per me come sindaco e come amministrazione: attraverso le nostre competenze siamo stati vicini ai cittadini».
Gli interventi dei relatori sono stati anticipati da uno omaggio riservato allo scomparso Ennio Morricone nella esibizione del soprano Lucia Morello e dei musicisti Edvige Roncone e Giampaolo Palermo. La voce chiara e limpida di Morello, soprano, pianista, e docente del Conservatorio di Cosenza, si è estesa magicamente in paese e in molti sono stati i cittadini che hanno poi fatto sapere di essere restati ammaliati da quanto si diffondeva dal palazzo comunale.
Emanuela Cangemi, che può ambire ad essere la scrittrice più prolifica nella Valle del Savuto, per aver pubblicato in pochi anni quattro libri, nell’intervento ha spiegato alcuni punti caratteristici che hanno intessuto il volume. «Il mio è un saggio romanzo in chiave musicoterapica - ha dichiarato - che presenta quattro saggi introduttivi elaborati da figure specifiche: un sacerdote, un musicista, una docente in lettere, e un medico. Mi sono ispirata nello scrivere a Paolo Giordano autore de La solitudine dei numeri primi, utilizzando come criterio costruttivo il suo ma basandomi sulla teoria dei suoni armonici. Il mio ringraziamento - ha concluso il Maestro Cangemi va all’amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco De Marco, dal vicesindaco Occhipinti, e dal giovane assessore Giuseppe Sicoli».
L’Ave Maria di Caccini ha preceduto l’intervento di Maria Scornaienchi, per la quale si tratta di un libro semplice ma intenso, nel quale si narra la storia di un gruppo di persone di un paese che si tramandano vissuti accompagnati dalla musica. Te voglio bene assaje, altro intervallo musicale, e Lucia Morello ha espresso la sua chiave di lettura. «Un telaio quello utilizzato da Emanuela per affermare dei concetti importanti. La scrittrice grazie ai suoi studi alle sue doti, è una percussionista e diplomata in musicoterapia, mette in luce i personaggi dal punto di vista psicologico ma lo fa per rendere fruibile, anche alle persone che non hanno studiato musica, dei concetti musicali molto tecnici. Il significato del libro è in fondo prendersi cura degli altri, non dare per scontato l’altro».
L’interpretazione di Parlami d’amore Mariù ha preceduto l’intervento del giornalista Piero Carbone, autore della foto di copertina, a conclusione di un incontro culturale che ha ravvivato il borgo grimaldese.
P.C.